Alessandria d’Egitto

Creato il 20 ottobre 2014 da Giorgiagarino

Nell’aprile 2008 compio uno dei viaggi più belli della mia vita in assoluto, su questo siamo concordi sia mio marito che io: l’Egitto. Fin da bambina ero affascinata dai faraoni e dalle piramidi, dai film su di essi e anche alle medie feci una tesina che ebbe come argomento l’Egitto e le sue divinità. Ero già appassionata di viaggi.

Nonostante fosse il primo viaggio che avessi in mente, lo organizzai dopo diversi anni dall’inizio del mio continuo peregrinare, perchè volevo compierlo come avevo in mente. In molti pacchetti di viaggio infatti mancano alcune mete, come Alessandria d’Egitto, spesso esclusa ma che io volevo visitare.

Scorcio della Biblioteca di Alessandria

Il mese di aprile è assolutamente l’ideale per recarsi in queste zone, anche se gode di un buon clima tutto l’anno, essendo sul Mediterraneo, mai afosa e mai fredda in inverno.

Negozio di babbucce, classico articolo dei paesi arabi

Alessandria fu fondata da Alessandro Magno nel 332-331 AC e rivaleggiò addirittura con Roma. Purtroppo non conserva più il suo glorioso passato cosmopolita, anche se oggi rimane per grandezza la seconda città in Egitto e il maggior porto, dove attraccano le numerose navi da crociera. Resta poco o quasi niente dell’Alessandria che fu in epoca romana, in epoca bizantina e anche araba, le moschee sono tutte di epoche più tarde. Ha mantenuto le residenze europee che le conferiscono un’aria più europea che araba, e l’atmosfera che la nominò perla del Mediterraneo. Si comprende l’importanza che ha avuto questa città nell’antichità dalla mole delle mura, tra le più lunghe mai costruite intorno ad una città.

Durante il nostro viaggio in Egitto, con la guida e l’archeologo egiziani

Gli studi più importanti fiorirono intorno alla famosa biblioteca alexandrina, in generale filologia, scienze, ma soprattutto gli studi di filosofia e medicina che diedero vita all’importante scuola alexandrina. Oggi si può visitare la biblioteca alexandrina, ma è molto recente, sorge sui resti di quella antica bruciata in diversi incendi e guerre. Andarono distrutti più di 700.000 volumi preziosi. Più di 2000 anni fa rappresentava il centro del sapere dei grandi filosofi e scienziati, oggi l’architettura ardita della nuova sede è a forma cilindrica con un tetto inclinato verso il mare, di vetro in modo che la luce del sole sia convogliata nelle sale di lettura e sale per congressi. Può contenere otto milioni di volumi.

All’interno della biblioteca alexandrina

La vasta Biblioteca di Alessandria

Al posto dell’antico Faro di Alessandria, considerato tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico, oggi sorge il Forte di Quait Bey, sede del museo navale e di una piccola moschea, la più antica della città.  Il quartiere Ottomano tutto intorno, è pieno di vivaci souk e diverse moschee. La colonna di Pompeo è la più grande colonna commemorativa di tutto l’Egitto, sorge sulle antiche rovine del Serapium, antico tempio, dove si continua a scavare tra le rovine. Erroneamente dedicata a Pompeo, perchè si credeva che i suoi resti giacessero qui.

La colonna di Pompeo

Il Forte di Quait Bey

Da non perdere anche le catacombe più grandi dell’intero Egitto, diversi musei (il più importante quello Greco Romano), varie moschee e la cattedrale copta di San Marco. Il lungomare (le corniche) con i suoi caffè e ristoranti, mostrano una città volta a Occidente, è piacevole in ogni stagione e le spiagge sono molto belle per chi ama la vita di mare. Durante la giornata ci fermiamo in un bel locale affacciato sul mare per mangiare una grigliata di pesce fresco.

Acquisti lungo le corniche di Alessandria

Che scorpacciata!

Purtroppo Alessandria conserva tracce frammentarie delle sue antiche ricchezze, a differenza delle altre città egiziane. Oggi è una città moderna spesso saltata dai viaggi di gruppo che si recano principalmente alle piramidi o a compiere una crociera lungo il Nilo. Noi abbiamo voluto includerla per avere un quadro più completo, visto la grande importanza che ha avuto nella storia.

Gli uomini fumano i tipici narghilè lungo le strade alessandrine



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