Alessandro Del Piero intervistato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24 HD

Creato il 31 maggio 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
A margine della conferenza stampa di presentazione della Confederations Cup di Sky, tenutasi oggi a Torino, l’attaccante del Sydney FC Alessandro Del Piero ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24 HD.

Torni in Italia in una veste nuova: sarai protagonista di una miniserie prima delle partite di Confederations Cup in onda su Sky, in cui ci saranno i ricordi della tua carriera, ma anche da bambino. Ci puoi raccontare qualcosa di questo evento?
Sarà un qualcosa di diverso, ci auguriamo di emozionante, sperimentale di sicuro, perché vorremmo abbinare le cose che hai detto tu con quelli che sono dieci eventi fantastici della Confederations Cup che, mai come quest’anno è unica probabilmente, sia per le squadre che vi partecipano, sia per il fatto che viene giocata in Brasile, che è il Paese madre del calcio, non solo per i cinque Campionati del Mondo che ha vinto. Quindi creiamo questa miniserie alla quale stiamo lavorando e speriamo di offrire un prodotto di altissima qualità come è sempre stata Sky.
Ci stai mettendo del tuo in questa produzione?
Sì, sceglieremo, in base alle partite, una nazione, dei giocatori, dei particolari o delle storie che contraddistinguono appunto la nazione di riferimento. Grazie alla collaborazione dei due Federico, Buffa e Ferri, anch’io sono chiamato a metterci del mio, non solo come voce, ma anche come autore, come suggerimenti, e cercherò di farlo al meglio, ovviamente.
Immaginiamo prima di Italia-Brasile ci sarà un tuo ricordo da bambino di quel famoso 1982, quando avevi 8 anni?
Sì, era il mio primo Mondiale in assoluto, il mio ‘esordio’, quindi ci sarà il racconto riferito a quei giorni lì, a quella partita e a quel Mondiale di per sé e al fatto che Italia-Brasile è una partita unica, sotto tutti gli aspetti.
Sul ritiro estivo del Sidney in Italia
È decisamente molto più che probabile in questo momento; quelli che erano idee, pensieri e desideri miei, di poter tornare in Italia ad allenarmi e a giocare con il Sidney, si sta tramutando in realtà. Mi auguro quanto prima, magari nel giro di dieci, quindici giorni, di poter dare l’ufficialità del luogo dove passeremo del tempo in Italia per allenarci e, dopodiché, per disputare anche qualche amichevole, di cui stiamo già parlando. Ne sono particolarmente felice perché significa tanto, perché comunque l’Italia è casa mia.
Che momento sta vivendo, secondo te, la Nazionale, anche rispetto al passato quando giocavi tu? 
Ci sono due campioni in prospettiva come Balotelli ed El Shaarawy: che momento ti sembra e quanto ti piace il lavoro che sta facendo Cesare Prandelli?
Parto dalla fine: il lavoro di Prandelli sicuramente è ottimo, perché il percorso che hanno fatto sia nell’Europeo sfiorando la vittoria, sia nella qualificazione per i Mondiali, è stato sicuramente ottimo, non solo per quanto riguarda i risultati, ma per quello che, almeno dal di fuori, traspare come clima all’interno della squadra. Queste sono le premesse ideali per poter affrontare non solo la Confederations Cup di adesso, ma qualsiasi partita disputeranno. Hai fatto i nomi di due ragazzi ma ce ne sono anche altri, di molto giovani, che si affacciano, o per lo meno, sono molto giovani per le competizioni europee, che stanno assaporando sempre di più cosa significa competizioni a livello internazionale. Quindi, può essere anche, non dico una fase di passaggio, ma sicuramente una fase di crescita e devono giocare bene queste carte, sia Prandelli che la squadra, per poter crescere ancora di più, tramite le partite della Confederations Cup, tramite le partite di adesso, cioè fare in modo che tutti questi impegni possano dargli qualcosa in più, perché poi quando si affronta una fase come quella dei Mondiali diventa tutto più impegnativo e quindi sarà molto importante essere ben preparati. 

Parlando dei Mondiali, pensi sarà questa la squadra che li giocherà, con un attacco guidato da Balotelli ed El Shaarawy?
Anche se non conosco bene le scelte di Prandelli, diciamo che, tradizionalmente parlando, tutti gli allenatori arrivano a un anno dall’evento del Mondiale con le idee molto chiare per quanto concerne l’ossatura della squadra. Quindi, molto probabilmente, non cambierà molto. È chiaro che poi, in base ai pensieri dell’allenatore e all’esito del campionato, può sempre uscire qualcosa all’ultimo: può uscire la maturazione di un giocatore, l’infortunio di un altro e quindi l’inserimento di giocatori all’ultimo secondo, che possono in qualche modo avere e dare qualcosa in più.
Balotelli è stato coinvolto in varie polemiche, ultima quella legata alla vicenda di droga: tu che consiglio ti senti di dare a un giocatore, a un ragazzo che vive queste situazioni?
Un po’ ha già risposto: ognuno è fatto a modo suo, per cui deve seguire inizialmente quelli che sono i propri istinti e le proprie cose per fare al meglio. Di sicuro quello che reputo importante per ognuno di noi è cercare di migliorarsi, cercare di fare meglio le cose, cercare di vedere chi le fa meglio di te e imparare. Aver voglia di imparare e aver voglia di migliorarsi è fondamentale nella vita in genere, ma in qualsiasi settore, anche nello specifico, nel tuo sport che è passione, dove pensi magari di aver raggiunto un livello di un certo tipo, dove pensi di essere il migliore. Quindi, queste due cose le ritengo fondamentali per lui, per me, ma per chiunque.
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