Tratto dalla tesi di Alessandro Di Maio.
Pink Floyd – The Dark Side of The Moon
Analisi dei brani Speak to me / Breathe: è il primo brano ed inizia con il battito del cuore, che corrisponde alla nascita dell’uomo (questo battito lo ritroveremo all’ultimo brano, Eclipse, corrispondente al battito che cessa, ovvero la morte). Questo viene messo insieme al rumore di registratori di cassa, macchinari industriali, per mettere in evidenza il fatto che si parte già immersi nella materialità, a discapito della crescita spirituale. On The Run: il tema trattato è quello della vita in corsa, ma la parte da analizzare è soprattutto l’elaborazione sonora, innovativa e brillante per l’epoca. I Pink Floyd utilizzano per la prima volta un sequencer (dispositivo utilizzato per creare e riprodurre delle sequenze di segnali). In questo brano ci sono all’incirca 40 tracce, un numero spaventoso per l’epoca (la media era di 8/10 tracce). Il lavoro fatto con gli effetti, i panpot, e il mix dei suoni è stato davvero innovativo. La sensazione di spazialità è davvero ben definita, ed è davvero difficile pensare che questo brano risale a 40 anni fa circa, vista l’atmosfera futuristica che ci trasmette. Un vero capolavoro dell’ingegneria del suono. Time: il brano parla ancora del valore del tempo e di quanto venga sprecato. Il ticchettio degli orologi all’inizio del brano sono stati registrati da Alan Parson in un negozio d’antiquariato. L’uso di suoni inconsueti è molto frequente nell’album, caratteristica molto innovativa per quel periodo. Il coro di voci in questo brano è effettato particolarmente, attraverso l’uso di phaser, flanger e tremolo. Questo tipo di lavorazione sulle voci non era mai stato fatto prima. The Great Gig in The Sky: nasce come improvvisazione strumentale di pianoforte e chitarra slide, ma Alan Parson decise di aggiungerci un assolo di voce. Venne chiamata Clare Torry, che con una sola improvvisazione, che riteneva penosa, stupì l’intero gruppo. Money: si prende gioco dell'avarizia e del consumismo, con un testo ironico ed effetti sonori relazionati alla ricchezza. Gli effetti sonori di Money vennero alla luce unendo le registrazioni casalinghe di monete tintinnanti di Waters, il rumore di fogli strappati e quelli di un registratore di cassa e di una macchina calcolatrice, creando un loop. Us and Them: parla dell'etnocentrismo e del confronto. Anche qui l’uso degli effetti da parte di Alan Parson è egregio, dall’uso del delay sulla voce all’uso del leslie (organo blues con amplificatore a ventola, che dà la tipica rotazione del suono). Any Colour you like: pezzo strumentale dell’album. Gli strumenti messi in rilevanza sono un moog con un delay molto accentuato, un synth e delle chitarre effettate con il tremolo. Brain Damage: tratta della malattia mentale come risultato del porre la fama e il successo in cima alla lista delle necessità di un individuo. Eclipse: brano finale dell’album, espone i concetti di alterità e unità, mentre forza l'ascoltatore a riconoscere le caratteristiche comuni a tutti gli esseri umani. Finisce con il battito del cuore che troviamo all’inizio di “Speak to Me”. Il suono del battito cardiaco è stato creato equalizzando una grancassa.
Conclusione I Pink Floyd con quest’album non avranno inventato nulla di nuovo sotto l’aspetto formale musicale, ma con quest’album hanno sicuramente rivoluzionato l’era dell’ingegneria del suono, con delle tecniche di missaggio e di sperimentazione del suono totalmente innovative, a tal punto da ispirare moltissimi gruppi di ieri e di oggi.