Alessandro Preziosi: un Eroe Romantico Chiamato Cyrano

Creato il 14 novembre 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Puntuale come l’arrivo dell’autunno, con i primi freddi, l’odore delle caldarroste tra i portici e le prime, lugubri, foschie, tipiche della Pianura Padana, ha preso il via la stagione delle grandi rappresentazioni teatrali ed il Duse di Bologna propone subito uno dei pezzi forti della sua programmazione: Cyrano de Bergerac. La grande attesa, soprattutto quella delle fan adoranti, che occupano le poltrone di tutti gli ordini di posto per un gratificante sold out, è tutta per lui, il bellissimo e “desiderato” Alessandro Preziosi, attore che si gestisce con molta abilità dividendosi saggiamente tra teatro e cinema. Il testo di questa commedia è quello, celeberrimo, ma piuttosto impegnativo, del drammaturgo francese Edmond Rostand, che la compose, in 5 atti, nel lontano 1897, ispirandosi alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più famosi e bizzarri scrittori del seicento francese, considerato uno dei precursori della letteratura fantascientifica. La trama è arcinota, con il cadetto di Guascogna Cyrano de Bergerac che, deturpato da un naso improponibile (che cerca di far sparire grazie alle imprese più temerarie e alla straordinaria capacità di creare versi) e dilaniato nell’animo dal suo amore impossibile per la bellissima cugina Rossana, si imbarca in una situazione paradossale che lo vedrà costretto a fare da “suggeritore” di nobili parole d’amore per il bel Cristiano de Neuvillette, per cui si strugge proprio Rossana. La commedia messa in scena al Teatro Duse percorre dunque strade già battute sia sul palcoscenico (celebre la performance di Proietti) che sul grande schermo (impossibile dimenticare la versione con Depardieu), e, dal confronto con i precedenti, ne esce tutto sommato con grande dignità. Gli attori, bravi e perfettamente in parte, profondono il loro massimo impegno, nelle oltre due ore di spettacolo, per evidenziare lo spirito intimo del protagonista rendendolo così credibile e vivo.

Preziosi, che passa senza colpo ferire dalle boutade comiche ai passaggi drammatici, dalle smargiassate ai momenti di tenerezza, dalla irascibilità alla debolezza, è senza dubbio entrato nell’anima profonda di un carattere complesso e variegato come Cyrano, restituendogli tutta la sua fisicità, anche a costo di andare talvolta un po’ sopra le righe, e finendo per gigioneggiare troppo in qualche passaggio. L’immagine che ci viene suggerita del personaggio è dunque quella “classica”, cioè quella di uomo temerario, incapace di soggiacere alle prepotenze o alla semplice banale mediocrità, sempre libero nelle sue estrinsecazioni, mai piegato alle convenienze e alle prevaricazioni dei “potenti”, ma pur tuttavia debole nell’intimo, dove la malformazione fisica lo rode come un tarlo, in ogni secondo della sua esistenza. In sostanza, come ben riesce a trasmetterci Preziosi, è forse proprio questa sua menomazione a rendere il suo animo così sensibile, togliendogli quella patina di uomo d’arme valoroso ed impavido, per trasformarlo in un poeta, capace di trasfondere nei suoi versi, così vivi e prorompenti, tutti i suoi forti sentimenti, che lo danneranno per sempre in quell’affannarsi, morboso e disperato, di lettere e poesie scritte a Rossana e pronunciate da altri. Tutto questo, in conclusione, rende Cyrano un autentico eroe romantico. La scenografia scarna, ma essenziale, e i costumi, ricostruiti fedelmente, rendono a sufficienza l’ambientazione seicentesca, che fa da giusta cornice ad uno spettacolo che ha senz’altro trovato il gradimento di un pubblico entusiasta, come dimostrato dagli interminabili e scroscianti applausi finali.

 Gli scatti inseriti nell’articolo sono stati gentilmente concessi dal Teatro Duse di Bologna


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