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alessia e mchela orlando: TEATRO DELLA ROSA PONTREMOLI - PREMIAZIONE III EDIZIONE PREMIO DELL'AMORE - POETICA DEI MURI

Creato il 19 ottobre 2010 da Gurufranc

alessia e mchela orlando: TEATRO DELLA ROSA PONTREMOLI - PREMIAZIONE III EDIZIONE PREMIO DELL'AMORE - POETICA DEI MURI

PONTREMOLI

TEATRO DELLA ROSA: 17 OTTOBRE 2010 PREMIAZIONE III EDIZIONE PREMIO DELL'AMORE 2010 LA POETICA DEI MURI

Non abbiamo potuto esserci. La sofferenza talvolta è anche questo: assenza da un luogo dove avresti voluto essere. E purtroppo quel luogo non lo conosciamo neppure; ma già il nome attiva gli organi recettori: il Teatro della Rosa, Pontremoli, Toscana. Sentiamo il profumo delle rose e, data la stagione, anche del mosto. E ci pare di udire ancora le voci oranti dei pellegrini che transitavano per la via Francigena. Su tutto ciò, tuttavia, si erge una sensazione potente: sentori di polvere, echi da tavole di palcoscenico, fruscii di palcoscenico e carrucole. E vogliamo trattenere queste suggestioni, tra un respiro e l'altro, immaginando cosa sia accaduto domenica, nell'ambito di uno spettacolo raffinato per la premiazione relativa al concorso indetto dalla rete internazionale Empowerment Community Network - Fondazione Mare Nostrum, in collaborazione con il Parco Cinque Terre. È stata la III edizione del Premio dell'Amore 2010. Le opere dovevano pervenire entro il 15 luglio 2010. Come è noto, la sezione poesia è stata vinta da Tiziana Monari. La sezione fotografia è stata vinta da noi, con cinque scatti. Si trattava di stare in un tema: la Poetica dei muri:

Il muro è l'ostacolo alla condivisione, la luce spezzata, una barriera fra popoli, famiglie, culture, anime. Nella storia tanti "mostri" sono nati dai muri: contrasti, divisioni e guerre.
L'edizione 2010 del Premio dell'Amore è dedicata alla Poetica dei muri: un invito ad aprire i muri, a leggere dentro e al di là dell'ombra e del buio, ad aprire il cielo con la luce. Aprire le case, i confini del paese, della città, del territorio, del cuore, per ricevere l'altro, per fare un percorso insieme, parlando la stessa lingua: la poesia della profondità, dell'identità e dell'amore.
I muri che crollano, che si fanno nuovi orizzonti di vita, che parlano: performances artistiche che raccontano la vita dentro e fuori dai muri, storie di luoghi, popoli e persone, comunità isolate, marginali o ancestrali ma che si aprono al mondo, conservando la loro identità al di là dei muri.

Di Pontremoli e del Teatro della Rosa si può sapere molto cliccando qui: http://www.toscanaspettacolo.com/index.php?code=5041

Estrapoliamo:

Dopo essere passata dal dominio spagnolo al Granducato di Toscana, Pontremoli ebbe un nuovo impulso economico e vide affermarsi un nuovo ceto borghese costituito da commercianti e imprenditori. In questo contesto già nel 1690 si era manifestata l'idea di realizzare un teatro nuovo, idea che si concretizzò però solo nel 1739 quando a questo fine venne istituita l'Accademia detta della Rosa e contrassegnata dal motto "pungit et delectat". Le pratiche preliminari e i lavori si protrassero però per vari anni e solo nel 1767 la struttura fu quasi ultimata e si incaricò il pittore Antonio Contestabili di eseguire le decorazioni e il sipario. Quest'ultimo, che costituisce l'opera più importante dell'artista pontremolese e rappresenta un'idilliaca e aggraziata danza di ninfe e fauni inserita in un ampio paesaggio ispirato a scorci lunigiani, è sopravvissuto alle gravi lesioni provocate dall'ultimo conflitto mondiale ed è tuttora conservato presso il teatro. L'Accademia della Rosa potè inaugurare la sua prima stagione teatrale per il carnevale del 1773. Originariamente il teatro, con pianta a ferro di cavallo, era dotato di 33 palchi, disposti su due ordini, e un loggione. Intorno al 1840, con la trasformazione del loggione in terzo ordine, i palchi furono portati a 48 e si rinnovarono le decorazioni per opera del pittore parmense Filippo Bocchi. Il teatro ha continuato a ospitare commedie, melodrammi e manifestazioni civili, quali le commemorazioni solenni del poeta Giovanni Pascoli nel 1912 e del generale Ezio Reisoli nel 1913, fino all'ultimo conflitto mondiale quando riportò gravi danni alla sua struttura.

Per fortuna questo gioiello è stato recuperato.

Immagine: teatro della Rosa, Pontremoli



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