alessia e michela orlando DA BOZZETTO AL FILM A CARTONI ANIMATI

Creato il 01 agosto 2010 da Gurufranc

DA BOZZETTO AL FILM

Prologo: 1968

Bruno Bozzetto (Milano, 3 marzo 1938), già noto per il suo Sig.Rossi, sperimenta tecniche di animazione innovative rispetto a quelle disneyane; indaga temi come l'apparire-l'essere e propone Vip-Mio fratello superuomo, una co-produzione italo-americana. Protagonisti sono il muscolare Supervip, voluto dagli americani, e Minivip, gemelli superstiti dei Vip, una stirpe di superuomini. Il primo è un potente esempio di supereroe, mentre Minivip, con poteri esigui, salverà il mondo dall'asservimento dei consumatori alla pubblicità. Il protagonista, piccolo e occhialuto, con la testa grande, fortemente voluto da Bozzetto, ricorda Woody Allen. Per le musiche si avvale di Herbert Pagani e di Franco Godi, attualmente produttore di Articolo 31 e Gemelli diversi e si avvale di grandi disegnatori come Guido Manuli e Giovanni Mulazzani: un lavoro di equipe improntato su criteri innovativi per l'Italia.

1968-2008  
Quaranta anni di stravolgimenti sociali e innovazioni tecnologiche. Bruno Bozzetto si conferma Grande penna e si caratterizza per l'impegno civile (l'adesione a un progetto dell'UILDM nel 1995, la campagna per il turismo sostenibile per l'ARPA del Veneto del 1996, il progetto per la tutela dei minori intenti a guardare la tv del 1997 e la divulgazione scientifica con Quark) allestendo capolavori per la capacità di sintesi e facilità di comunicazione del messaggio, ovvero di apprendimento e memorizzazione. Consegue l'Orso d'Oro al festival di Berlino nel 1980 con "Mister Tao". Nel 1991 riceve la nomination per l'Oscar.

BOLOGNA, 2009

Bruno Bozzetto partecipa alla kermesse dell'animazione e degli effetti speciali del Future Film Festival ed è ospitato al cinema Odeon per la proiezione del suo PsicoVip, una serie di sei cartoni, che trae spunto da Vip-mio fratello superuomo, del 1968. E' realizzato con Maga Animation Studio e RaiFiction; trae spunto del film del '68 e prelude ad un lungometraggio.
Il tempo sembra non essere trascorso: il consumatore non si è ancora liberato dal condizionamento della pubblicità e finanche la politica, per fronteggiare la crisi, spinge perché i consumi non siano ridotti. Il tratto continua a distinguersi per la stilizzazione estrema: i protagonisti sono ridotti all'essenza delle figure geometriche di base; il colore richiama ancora Picasso e Kandiskij, ma la sperimentazione non si è conclusa, Bozzetto non si ripete e l'immaginazione continua a essere al potere.

I sei episodi

I singoli episodi si sviluppano seguendo il medesimo clichè: Minivip va dallo psicologo, il dr. Doc, si siede sul lettino e racconta. Il dr. Doc lo trascura (guarda i libri, dà retta ad un canarino e così via ). L'espediente con cui differenzia la scena al presente dal narrato o dai sogni è nel fatto che l'attuale è colorato ed in 3d, mentre nel resto lo sfondo è in 2d stilizzato, palazzi appena accennati, con viraggio seppia. Il paziente finisce di narrare e sollecita il parere del dr.Doc che, immancabilmente, si limita a richiedergli, felice, il pagamento della parcella.
La coinvolgente colonna sonora è curata da Maurizio Malagnini ed i suoni sono realizzati con tecniche digitali ma anche con l'uso della bocca ed oggetti vari. Relativamente alla sceneggiatura, Bruno Bozzetto ha evidenziato che non intendeva creare gag bensì situation comedy umoristiche, dando rilevanza al dialogo e lasciando libertà agli sceneggiatori nell'elaborazione della storia. Presente in sala anche il team degli animatori. Hanno spiegato come per il doppiaggio si sia proceduto al casting e adottati specifici interventi sul piano della recitazione. Vanno menzionati Enrico Maggi che ha doppiato il dr.Doc ed ha diretto il doppiaggio (diresse anche il doppiaggio di Oliver Twist di Roman Polanski) mentre MiniVip è doppiato da Riccardo Mazzoli.
Dal dibattito è emerso che le difficoltà principali si sono avute nel passaggio dal 2d al 3d per i personaggi presenti sia nel vecchio Vip-mio fratello superuomo e MiniVip., risultando particolarmente difficile far muovere la grossa testa del protagonista col 3d. E' stato necessario riconsiderare le proporzioni corporee, ma sono state conservate le forme geometriche di base che rendono più semplici i personaggi e più facilmente comprensibili i messaggi. Mentre nessun problema è emerso per il dr. Doc, creato ex novo, quindi compatibile con il 3d. Rispetto all'impianto delle sue creazioni, è ancora emerso che, come ebbe a dire agli studenti dell'Università di Salerno il 9 aprile 2008, nell'ambito di Filmidea: Una buona storia, anche se raccontata con un pessimo disegno, resta pur sempre una buona storia, mentre un ottimo tratto che racconta una pessima idea, è un pugno di mosche. Per carenza di tempo è stata consentita una sola domanda del pubblico: quale il target cui l'animazione si rivolge. Bruno Bozzetto ha evidenziato che, pur rivolgendosi agli adulti, i bimbi di 6-8 anni cui è stato fatto vedere, hanno riso, malgrado non comprendessero tutto. Questo non sorprende poiché il mix colori, sceneggiatura, storia, ritmo narrativo, musica è frizzante ed invoglia all'allegria. D'altronde, la cinquantennale carriera del Maestro Bruno Bozzetto dà ragione ad August Strindberg: Tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile. Su una base insignificante di realtà, l'immaginazione fissa e tesse nuovi disegni. E così continuerà ad essere. Auguri, Maestro.

Michela Orlando, 27/01/2009



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