alessia e michela orlando: L'AGIRE QUOTIDIANO-PAROLE-FATTI-

Creato il 22 agosto 2010 da Gurufranc

"… L'Erg sconfinato e sabbioso mi si apriva davanti, presentando tutto il fascino del suo enorme palcoscenico vuoto. Lo sentivo recitare per me parti inedite e mille volte ripetute. Ero attrice e spettatrice, sabbia e vento, ricordi e tempo…"

(CANTO AFRICANO- Edizioni Il Ciliegio;

dal sito di Federica Gazzani: http://federicagazzani.com/)

L'AGIRE QUOTIDIANO-PAROLE CHE DIVENTANO FATTI

ANCHE QUALORA SI RIVOLGANO VERSO IL PASSATO

L'agire quotidiano è sempre reale, sia nella vita appunto reale che nel web, nel cosiddetto virtuale.

Tutto è molto più concreto delle categorie vuote, prive di senso, di inaccettabile pochezza: è il vuoto assoluto, l'estatica bellezza del NULLA. È, ad esempio, il parlare di confini, quando la globalizzazione è in realtà nata con l'uomo, seppure limitata al proprio ambiente, al conoscibile.

Molti luoghi cosiddetti virtuali sono ben più concreti di ciò che vedi e tocchi, che respiri o mordi. Un esempio è stato per noi BRAVI AUTORI, un web contenitore pregevole che si occupa delle parole scritte. È lì che si può incontrare il mondo; è li che trovi di tutto, come altrove, come in altri web contenitori o in altri Paesi.

E a noi sta bene tutto ciò, giacché si tratta della vita, dell'insieme di energie che devi accettare così come è nel suo divenire.

C'è un problema: è solo nostro, di noi che scriviamo, e va detto senza infingimenti. Ci accade di avere l'atteggiamento del leone: il felino percorre la savana con incedere sicuro, come fosse davvero il re, inattaccabile, imperturbabile. Gli accade di aver già ammazzato per il proprio sostentamento. Ma non basta: uccide ancora e sotterra la preda o solo la nasconde. Tornerà, poi, a riconquistarla quando avrà fame. Ciò nonsi può fare sempre, non quando la preda sia solo la voglia di comunicaree pensare che questo sia ciò che davvero conti anche per gli altri.

È questo il vero limite di chi è in buona fede: credere che tutti lo siano. E ciò accade nel reale come nel virtuale. Senza scendere in troppi particolari: noi non abbiamo alcun rapporto con chi ha inventato NAPOLI MISTERIOSA, se non l'assoluta convinzione, già sperimentata, che tutto si fa in buona fede, nel rispetto di chi legge, nel rispetto di una esigenza prevalente: fare cultura, scrivere con il massimo dell'impegno e con sincerità. Tutto ciò passa attraverso il riconoscimento dei meriti altrui.

In Bravi Autori ci è giunta una domanda, letta molto tardi: MA PERCHÉ MAI VOLETE DARE VISIBILITÀ A QUESTO SITO?

Bene, prescindendo dal fatto che BRAVI AURORI nonne ha bisogno (ha una storia consolidata ed è fatto, arricchito, davvero da gente che deve avere gli attributi, anche in tema di letteratura), noi crediamo che chiunque possa essere utile a una comune causa, sia sempre bene accetto. Ciò non toglie che altri possano essere giunti ad altre conclusioni e pensarla diversamente, anche senza dover dire le ragioni. Per questo non crediamo sia utile rispondere a certi quesiti: c'è già un bla bla incessante, che da ogni fonte invade il mondo. Perché aggravare la situazione? Perché mai si dovrebbero aggiungere altre parole ai troppi sermoni? Meglio conoscere le persone, anche se incontrate nel web.

Abbiamo un obbligo, sentiamo di dover essere riconoscenti a quel sito come ad altri, giacché grazie a loro abbiamo potuto conoscere gente davvero rilevante. E se poi si tratti di conoscenza solo virtuale, va benissimo: quello non è un minus, giacché chi riesce a esprimere simpatia, competenze professionali, entusiasmo, umanità, anche solo con l'uso di poche parole, è immediatamente in cima ai nostri pensieri e segna nella mente un luogo incancellabile.

Ci ha scritto FEDERICA GAZZANI, facendoci un gradito ed entusiasmante regalo:

Ciao Alessia e Michela,

ho letto sul forum di Braviautori che siete interessate a pubblicare interviste.

Se non siete già oberate e pensate che possa fare al caso vostro, vi mando alcune info del mio romanzo d'esordio (c'è anche una scheda in http://www.braviautori.com/forum/viewtopic.php?f=11&t=2431&p=37094#p37094).

È seguito un breve scambio di mail; Federica ci ha espresso l'intenzione di utilizzare il tu; noi abbiamo volentieri preso atto e chiarito che la stima nei suoi confronti è fatto ineludibile, non formale; abbiamo spedito le nostre piccole idee, per giungere a una intervista che non sia vuoto di parole (ce ne sono troppe in giro); lei ha condiviso l'impostazione; le abbiamo mandato le domande e siamo in attesa delle risposte.

Potrebbe sembrare un gioco da parolai: non è così.

Chi ci leggerà saprà di una storia, di una donna, che ha fatto esperienze importanti e ha voluto narrarle. Le ha regalate a chi vorrà leggerle.

Inutile dire che non abbiamo meriti: la storia di Federica Gazzani, anche quella reale, è una storia di emancipazione femminile nel mondo del lavoro.

È passata dalla televisione di Stato a quella privata, disimpegnando lavori che non si dovrebbe avere problemi nel definire di bassa manovalanza, sino a giungere a mansioni dalla ben più alta considerazione, passando attraverso un premio, una medaglia, per aver progettato la ristrutturazione di una cosiddetta casa di ringhiera.

Dal 1982 lavora in Svizzera, a Ticino.



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