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alessia e michela orlando: TEATRO DI SAN CARLO-PIETRO MASCAGNI-L'AMICO FRITZ-LE PAROLE E LE IMMAGINI

Creato il 17 agosto 2010 da Gurufranc

alessia e michela orlando: TEATRO DI SAN CARLO-PIETRO MASCAGNI-L'AMICO FRITZ-LE PAROLE E LE IMMAGINI

alessia e michela orlando: TEATRO DI SAN CARLO-PIETRO MASCAGNI-L'AMICO FRITZ-LE PAROLE E LE IMMAGINI

TEATRO DI SAN CARLO

NAPOLI

Stagione Lirica e di Balletto 1998

È molto bella la pubblicazione che dà conto dello spettacolo L'AMICO FRITZ, commedia lirica in tre atti di P. SUARDON, Musica di PIETRO MASCAGNI (Livorno, 7 dicembre 1863; Roma 2 agosto 1945).

Il turno A 1-prime, si celebrò sabato 20 giugno, alle ore 21. Poi, a seguire: martedì 23; giovedì 25, domenica 28 (stavolta alle 18; pomeridiana, come sempre), martedì 30.

Scrive Alberto Paloscia:

Che il buon Mascagni non fosse un verista pienamente iniziato nei dogmi della scuola naturalistica, ce lo dimostrano le due opere, che subito seguirono la Cavalleria. La prima di esse, l'Amico Fritz, sebbene musicalmente possa rappresentare come la continuazione del giovanile furore melodico della Cavalleria, non ne rappresenta certo una continuazione dei presunti ideali veristici.

Si trattava, invece: d'una di quelle farse un po' comiche un po' sentimentali, quali il Donizzetti (sic) specialmente ci diede nel suo delizioso Elisir d'amore e nel suo Don Pasquale, etc. certo molto di nuovo e di diverso dal contenuto di quelle farse e delle affini c'è nel Fritz; ché elementi indubitabilmente nuovi sono nella vita anche popolare dell'Italia. Un senso più immediato e appassionato della natura, una più profonda, a modo suo, intimità psicologica dei personaggi, e quella certa strana tristezza erotica.

Noi, che siamo certe della assoluta interdipendenza tra la parola scritta e l'immagine, leggendo abbiamo osservato l'immagine che è nell'altra pagina: una foto con dedica di Pietro Mascagni a Vittorio Gianfranceschi (è al Museo della Scala Milano). Si tratta di una bellissima fotografia: il volto del giovane Mascagni è rivolto alla sua destra; la camicia con il collo tagliato, quello il cui scollo sfiora la pelle oltre il pomo di Adamo, che si intravede; non sorride; non è illuminato l'occhio destro; l'orecchio sinistro è regolare (l'altro, ovviamente non può vedersi; si deduce sia simile, anche se a volte accade di osservarne di affatto diversi); la cravatta deve essere nera (difficile esserne certe; la foto b/n, seppure ricostruisca con infinite tonalità di grigio la pelle levigata e così via, non è in grado di lasciar intuire i colori), la stoffa è liscia, forse lucente; la firma, come il resto della scritta, spicca per la grafia netta, potente; il nome dell'amico, Vichi, è sottolineato. L'intera dedica: Al mio caro amico Vichi , con tutto l'affetto. P. Mascagni.

La firma è inclinata; posta di lato, quasi parallela alla nuca e lontana dalla dedica.

È una immagine che ci restituisce gran parte di ciò che Paloscia scrive.

Altre immagini: fotografie; caricature (ve ne è una di Mascagni al Circolo della Stampa di Napoli: poggia con il sedere sopra la mano di una bellissima donna; lo tiene molto in alto, oltre la sua testa, e giù giù una folla osannante; qualcuno rischia di farsi male e se ne sta, perplesso, con il volto sofferente); bozzetti;. Possiamo vedere: Mascagni, oramai vecchio, al pianoforte, con il sigaro in bocca; una foto che ritrae Rosanna Carteri, con un piede su un gradino di uno scaletto e una mano levata a raccogliere qualcosa da un albero (è Suzel, in quella occasione napoletana, in l'Amico Fritz). C'è anche una foto d'epoca di l'Amico Fritz: anche stavolta la protagonista sta con un braccio levato a raccogliere qualcosa da un albero e un attore, con il baffo impomatato, sta spavaldamente ritto, con un braccio dietro la schiena. È l'atto II, scena II.   


Le foto: I- immagine del Teatro di San Carlo, realizzata da Giorgio Sommer (1834-1914).

II- Pietro Mascagni.



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