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Alessio bernabei “divorzia” dai dear jack … si avverano le predizioni di valerio scanu sugli “ex-talent”?

Creato il 27 settembre 2015 da Musicstarsblog @MusicStarStaff

dearjackC’è da rimanere sbalorditi, o forse non eravamo pronti a reggere il colpo, l’ufficio stampa dell’etichetta discografica Baraonda ha comunicato in questi giorni, in termini freddi e impersonali, nel più puro stile “da agenzia”, che il cantante Alessio Bernabei e il gruppo dei Dear Jack, da ora in poi seguiranno percorsi artistici distinti. Certo succede anche nei migliori matrimoni, quelli che sul nascere ricalcano la trama di una “soap opera” ma che, purtroppo, passata la fase dell’incanto da “pezze sugli occhi” iniziale alla “grazie di esistere”, passano ben presto al “pensavo fosse amore e invece era un calesse”, quando non addirittura al “maledetto il giorno che ti ho incontrato”, disattendendo promesse improbabili quanto campate in aria di assoluta indissolubilità dell’unione, non ne è immune, a quanto pare, il mondo della musica, “per sempre insieme”, guarda caso, era proprio il motto dei Dear Jack. La formazione, comprendente Alessio Bernabei, la “voce” e i musicisti Francesco Pierozzi (chitarra elettrica e acustica), Alessandro Presti (basso), Lorenzo Cantarini (chitarra elettrica e cori) e Riccardo Ruiu (batteria) a dire il vero, di strada, a partire da quel secondo posto di un anno fa ad “Amici13”, ne ha fatta parecchia e contrassegnata da traguardi più che promettenti, si va dai due dischi di platino per il cd “Domani è un altro film parte prima”, alle “ospitate” ai trionfali concerti dei “Modà” allo Stadio Olimpico di Roma e a San Siro a Milano nell’estate 2014, alla partecipazione a “Sanremo 2015” con l’uscita del nuovo album “Domani è un altro film parte seconda”, certificato platino e infine un “tour” nelle maggiori città italiane concluso all’”Arena” di Verona il 31/08/2015, nessun segnale di “crisi”, dunque, per una “band” in ascesa e sulla cresta dell’onda, che lasciasse presagire l’improvvisa separazione. Sulle pagine ufficiali, naturalmente, gli stati d’animo comuni ai “fans” sono l’incredulità e l’amarezza, con qualcuno che si sente persino “traumatizzato” e come se gli stesse “crollando il mondo addosso”, nei tipici sfoghi adolescenziali di ragazzini/e che si illudevano che i loro “idoli” potessero essere a lungo dei punti di riferimento dalla solidità granitica.

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Quali possono essere le ragioni di questa brusca interruzione dell’”idillio” fra Alessio e i compagni?La più scontata – non è così infrequente, infatti, che il “frontman” di un complesso decida di abbandonarlo, si pensi a Cesare Cremonini con i “Lunapop”, a Francesco Sarcina con “Le Vibrazioni”, a Francesco Renga con i “Timoria” e tanti altri – è che un cantante, quando reputa di aver raggiunto, agli occhi del pubblico, un’identità molto forte e di essere divenuto la “figura catalizzante” della propria “band”, in grado di poter brillare di “luce propria”, senza sentire più il bisogno di fare gioco di squadra, può anche arrivare a pretendere per sé un ruolo da solista. L’ultima parola, tuttavia, spetta sempre alla sua casa discografica e al “management”, è infatti chi si fa carico della gestione dell’artista che stabilisce quale indirizzo imprimere alla sua carriera e quali siano cambiamenti, strategie e manovre “in itinere” a cui ricorrere ai fini di una resa ottimale del proprio “prodotto”, che, comunque è finalizzata, non si dimentichi, al profitto, che deve essere tale da giustificare investimenti a lungo termine su di lui, è chiaro che, rientrando le operazioni di cui sopra in un quadro di mero “business” affaristico-speculativo, al personaggio su cui si è deciso di puntare può anche essere imposto, se ritenuto necessario, di interrompere relazioni di amicizia o collaborazioni legate al suo ”entourage” preesistente, passaggio spesso tutt’altro che indolore, ma si sa, il mondo della musica è difficile e pieno di compromessi. Ne sa qualcosa Valerio Scanu, che nell’analisi spietata e nei giudizi disillusi espressi in una recente intervista a “Repubblica”, ha dichiarato “Siamo troppi e la fabbrica dei ‘talent show’, delle case discografiche e delle radio ogni anno sforna e brucia altri talenti” e ha aggiunto “C’era Michele Bravi, adesso al suo posto c’è Lorenzo Fragola (ndr entrambi vincitori di ‘XFactor’, rispettivamente nel 2013 e 2014)”, sottolineando l’incessante “rotazione” che caratterizza l’ambiente musicale giovanile, con i nuovi “trascinatori di folle” che “soppiantano” quelli delle edizioni precedenti dei “talent”, ci si augura che non avvenga per gli ormai “sciolti” Dear Jack, che sicuramente potrebbero trovare altre collocazioni, tutto dipende dai piani della casa discografica, la Baraonda, che condividono con un’altra “band”, sempre di provenienza “amiciana”, i “Kolors”, che hanno imperversato tutta l’estate nelle classifiche di vendita e nelle piazze, “oscurandoli” parzialmente, se questo è il sistema imperante, l’anno prossimo a chi toccherà farne le spese?Preparatevi al solito “avanti un altro” …

by Fede


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