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Alessio Sakara, tra arti marziali e una palla ovale (color Lazio biancoceleste)

Creato il 17 agosto 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Alessio Sakara, tra arti marziali e una palla ovale (color Lazio biancoceleste)Christian Marchetti per Il Corriere dello Sport

Per gli appassionati delle arti marziali miste il suo nome è leggenda. È esperto di pugilato, sanda e jiu jitsu brasiliano, ma soprattutto è l’unico fighter italiano inserito nel circuito
professionale Ufc, il più duro consesso agonistico al mondo. Eppure Alessio Sakara, “Legionarius” per i tantissimi fan, ammette di avere un “punto debole”: «Non ho mai corso tanto come da quando pratico anche il rugby. Nel mio sport non si corre».
Difatti il romano Alessio Sakara, 31 anni, il busto tatuato di simboli che parlano di radici e sacrificio, si sta allenando con la Lazio rugby. Anzi, è stato addirittura tesserato dal club e potrebbe anche giocare una partita amichevole. Ruolo? I suoi 185 cm per 84 kg, il suo indubbio valore nella lotta a terra, vanno bene per un terza linea. «Ho sempre amato il rugby. Poiché il mio preparatore atletico, Marco Paiella, da quest’anno lavora nella Lazio e tra i biancocelesti ci sono tanti miei amici come Livraghi e il capitano Mannucci, ho deciso di provare. Del resto, molti rugbisti all’estero si cimentano nella lotta per migliorare il proprio gioco a terra».
Il prossimo mese, Legionarius tornerà a Miami dall’American Top Team. Ha da preparare un match di Ufc in Canada. Non conosce ancora il nome dell’avversario e per il momento è impegnato in ben altre “competizioni”. «In palestra mi confronto spesso con i ragazzi della
Lazio. Negli esercizi per la parte alta del corpo li faccio rimanere a bocca aperta, ma loro sono impressionanti con le gambe. Da parte mia, col rugby sto crescendo moltissimo».
Non solo. Alessio ha due figli: Marco Valerio e Leonidas. Il primo ha appena tre anni «ma sembra ne abbia già cinque. A settembre lo iscriverò nelle giovanili della Lazio. A sei anni, non si scappa, inizierà con la lotta». Adele, la signora Sakara, è già rassegnata: «Ammetto che si preoccupa molto, tuttavia sprona sia me che i nostri figli. Nella vita qualsiasi difficoltà può essere affrontata. È il mio spirito, e quello della nostra famiglia».


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