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Alexander langer, costruttore di ponti: nel nuovo libro di marco boato ritratto di un profeta che vedeva lontano

Creato il 23 giugno 2015 da Yellowflate @yellowflate
ALEXANDER LANGER, COSTRUTTORE DI PONTI: NEL NUOVO LIBRO DI MARCO BOATO RITRATTO DI UN PROFETA CHE VEDEVA LONTANO

"Alex ha perseguito ostinatamente la pace, e, insieme, la custodia del creato. Ha inseguito con tenacia questi ideali. Ne ha fatto la sua passione e la sua vita"

Alla Camera dei deputati verrà ricordato il prossimo 3 luglio, a vent'anni dal giorno in cui decise di interrompere la sua vita, a pochi giorni dal massacro di Srebrenica in cui furono uccise oltre 8.000 persone. Aveva quarantanove anni, larghissima parte dei quali spesi a servizio degli altri nel segno del dialogo, della pace, della tutela dell'ambiente. Giornalista, traduttore, insegnante, nel 1989 era stato eletto deputato al Parlamento Europeo e diventato primo presidente del neo-costituito Gruppo verde. Uomo politico nel senso più nobile del termine, era stato soprattutto un "costruttore di ponti": impegnandosi nella diplomazia della pace, a favore di relazioni più giuste tra i popoli, per la conversione ecologica della società, dell'economia e degli stili di vita.

Non a caso proprio "Alexander Langer: costruttore di ponti" è il titolo con cui l' Editrice La Scuola pubblica in questi giorni il profilo dedicatogli da Marco Boato - sociologo, giornalista, ricercatore universitario, più volte parlamentare - nonché noto esponente del movimento ecologista, che pure ha contribuito a fondare in Italia. Per singolare coincidenza il volume di Boato è arrivato in libreria nella stessa collana e nello stesso giorno in cui l'Editrice La Scuola ha mandato in libreria l' edizione commentata della Laudato si'. E l'accostamento fra l'intellettuale e politico altoatesino e l'enciclica non è sfuggito nei commenti su alcuni quotidiani. " Alex Langer è il vero ispiratore dell'enciclica di Francesco sull'ecologia", ha scritto Adriano Sofri. E Francesco Gesualdi: " Se vogliamo davvero trovare la sostenibilità, non è di tecnologia che dobbiamo occuparci, ma di assetti economici e sociali. Alex Langer lo aveva già capito venti anni fa quando disse che la conversione ecologica avverrà solo quando sarà socialmente desiderabile". "Ho pensato ad Alex leggendo dell'enciclica Laudato sì di Bergoglio ", ha confidato Reinhold Messner.

Marco Boato, già autore di libri e saggi sul '68, la questione cattolica e l'ecologia politica, ricostruisce in queste nuove pagine un ritratto a tutto tondo dell'amico nella consapevolezza di aver tratteggiato una figura più attuale che mai e che ha molto da dire anche alle nuove generazioni. Per certi aspetti, anzi, nel dibattito sociale e politico Langer è oggi più "conosciuto", e "riconosciuto", di quando era in vita e subì amarezze e delusioni. L'autore, che ha condiviso tante iniziative di Langer, ci presenta un autentico e coerente testimone del nostro tempo, non solo il protagonista più significativo dell'ecologismo politico in Italia e nella dimensione europea e internazionale. Ed ecco allora - nelle sequenze offerte da queste pagine - le radici sudtirolesi, il rapporto con la Chiesa, la formazione, il Sessantotto, l'impegno politico, la nonviolenza, l'impegno per il dialogo interetnico e, soprattutto, la "conversione ecologica" (leit motiv della nuova enciclica papale).

Come ricorda il cardinale Loris Francesco Capovilla nella presentazione " anche Alex ha perseguito ostinatamente la pace, e, insieme, la custodia del creato. Ha inseguito con tenacia questi ideali. Ne ha fatto la sua passione e la sua vita". Completano il volume le testimonianze di Peter Kammerer, Adriano Sofri, Leonardo Zega, Edi Rabini. Pagine che aiutano a ricordare un uomo, un tempo, un dinamismo senza soste palesato soprattutto dopo la caduta del muro di Berlino quando Langer non risparmiò alcuna forza per contrastare i contrapposti nazionalismi, sostenendo le forze di conciliazione interetnica nei territori dell'ex-Jugoslavia. Alex non tollerava le divisioni etniche. In Alto Adige nel 1981 e poi nel 1991 si era rifiutato di aderire al censimento nominativo per la dichiarazione del gruppo linguistico, perché riteneva che ciò rafforzasse una politica di lacerazione invece che di coesione.

    ALEXANDER LANGER, COSTRUTTORE DI PONTI: NEL NUOVO LIBRO DI MARCO BOATO RITRATTO DI UN PROFETA CHE VEDEVA LONTANO

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