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ALFABESTORIA una storia che sembra una favola di Costanza Bondi – Aletti Editore

Creato il 03 novembre 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria
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A, a

La A è la prima lettera degli alfabeti italiano e latino, ed è anche la prima degli alfabeti derivati dal fenicio. È per questo motivo che alla lettera A corrisponde il valore numerico 1.

Quindi, 1 da intendersi anche come PRIMO: primo bisogno, prima necessità che l’uomo si trovò a dover affrontare per garantirsi la sopravvivenza. Il sostantivo fenicio aleph, come già detto, significa infatti testa di bue = cibo e la stessa accezione la ritroviamo, con evidenza, nel geroglifico da cui tale lettera derivò.
 Per estensione quindi la lettera ha il significato di unione con l’ambiente, nel simbolismo di continuità tra uomo e natura, perciò tra uomo e uomo, portando in sé il concetto di paternità.
In italiano la lettera A è una vocale velare aperta che fu ideata dagli antichi greci per riprodurre appunto il suono a loro sconosciuto della occlusiva glottidale fenicia corrispondente.
La A, essendo una vocale, gode anche di vita propria, trasformandosi da semplice lettera a preposizione che introduce un’infinità di complementi e locuzioni avverbiali: di luogo, di tempo determinato, di fine o di scopo, di termine, di modo o di maniera, di causa o di motivo, di interesse, di qualità, di pena, di limitazione, di prezzo, di distribuzione, di età…

co1
NOTA – Per mantenere eufonia, cioè una gradevolezza del suono nel momento in cui una vocale in finale di parola incontra una vocale a inizio di parola, si è soliti in italiano apporre alla lettera A la lettera D; perciò nel caso in cui io dovessi recarmi (preposizione di moto a luogo introdotta da A) in una città il cui nome inizi per la vocale A, dovrò andare ad Arezzo, per esempio, o ad Ancona, sebbene con o senza eufonia… ci si arrivi lo stesso, ma magari con meno stile!

CURIOSITA’ – Per alfa privativo si intende il prefisso A – mutuato dal greco – che apposto alla parola cui è unito ne cambia in negativo il significato (lo priva, in sostanza, della propria essenza), perciò un AMORFO sarà colui che è privato della sua forma e quindi un ANALFABETA, al tempo stesso, sarà colui che è privato della facoltà di saper leggere e scrivere.

 Leggi  –   http://wsimag.com/it/cultura/9216-women-at-work

Guarda  –  https://www.youtube.com/watch?v=kzcxFDbRbK4

 Info e acquisti  –  http://www.alettieditore.it/emersi/2014/bondi.html

Commenta  – http://goodmorningumbria.wordpress.com/2014/10/27/alfabestoria-una-storia-che-sembra-una-favola-di-costanza-bondi/

http://www.gruppoletterariowomenatwork.com/



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