In Italia la dimensione dell’analfabetismo digitale è molto elevata: siamo a circa il 34% della popolazione che non ha mai avuto accesso a Internet e a circa il 37% dei cittadini che non ha le competenze basilari per compiere operazioni sul web, come compilare un modulo, effettuare un bonifico, acquistare un prodotto su un portale di e-commerce o accedere a un servizio di una pubblica amministrazione. Si tratta di un pesante gap culturale, che ha gravi implicazioni sociali ed economiche, il cui superamento richiede perciò l’impegno diretto di protagonisti della trasformazione digitale del Paese, quali la Rai e l’industria dell’Ict.
Il protocollo si inserisce nel progetto “Rai per l’alfabetizzazione digitale: Maestro Manzi 2.0” che ispirandosi alla famosa trasmissione “Non è mai troppo tardi” degli anni 60, ma partendo dalla trasversalità dello scenario digitale, mira a contaminare con appropriati contenuti di formazione digitale l’intera offerta del servizio pubblico.
La collaborazione di Rai con Confindustria Digitale consentirà di arricchire i messaggi da inserire nei diversi programmi del palinsesto quotidiano del servizio pubblico con informazioni e notizie sull’innovazione digitale; di offrire spunti per nuove iniziative editoriali sulla base delle storie ed esperienze maturate dalle imprese Ict su temi quali la formazione al digitale dei cittadini , la valorizzazione dei giovani talenti, lo sviluppo delle start up innovative, la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni; di supportare con appropriata comunicazione lo sviluppo di progetti strategici nazionali quali l’identità digitale del cittadino, il portale unico della Pa, la fatturazione elettronica, la sanità digitale, la scuola digitale.