Non solo Capodanno, anche i primi giorni del Nuovo Anno possiedono la magia degli inizi, quando ci si sente addosso la leggerezza del nuovo, la voglia di cambiare o migliorare la rotta, la fiduciosa curiosità verso il futuro imminente.
Ecco, un po’ per scherzo, alcune cose e rimedi superstiziosi che la saggezza popolare ferrarese (ma non solo) consiglia per ben iniziare l’anno e propiziare la fortuna: in amore, in salute e in soldi - come recita un antico augurio!Leggete ciò che è in lista nel nostro Alfabeto della Fortuna e provvedete a far vostro ciò che ancora vi manca. E speriamo che il 2015 sia davvero un anno di rinascita e nuova energia per tutti!
Agrifoglio, dalle bacche rosso lacca, da tenere in casa o appeso alla porta d’ingresso. Anche Alkekengi, che produce un frutto dorato simile ad una ciliegia e molto raffinato, perchè racchiuso in una sorta di lampioncino rosso-arancio.
Brindisi. In alto i calici! ma il "cin cin" va compiuto guardandosi intensamente negli occhi.
Campanellini, il cui suono argentino tiene lontane le negatività. Ma anche Candela; accendere una candela è un gesto che può avere un significato rituale e bene augurante, soprattutto se di colore bianco.
Danzare. I primi giorni dell'anno è importante danzare o ammirare qualcuno danzare. La musica aumenta l’armonia del nostro animo.
Eliminare: eliminare un oggetto o un abito che nell'anno trascorso non è mai stato utilizzato: liberiamocene perché vuol dire che non ci serve, ci sentiremo più leggeri e prepareremo lo spazio a ciò che di nuovo ci attende.
Ferro di Cavallo e Fuoco. Il primo è considerato dalla sapienza contadina un oggetto scaccia guai (ma con le estremità poste in alto, come la lettera ‘u’); il secondo è simbolo ancestrale di purificazione e rigenerazione: così i fuochi di Capodanno, sia nella forma del falò che in quella più spettacolare dei fuochi d’artificio, conservano il loro valore di rinnovamento e nuova vita.
Giocare a carte o a tombola porta bene, perchè... “chi vince a Capodanno, vince tutto l’anno!”
Lenticchie. Copiose cucchiaiate di lenticchie, per attirare tanti tanti soldini.
Melograna, frutto simbolo di prosperità fin dal Rinascimento. Lo ritroviamo in moltissimi affreschi nei palazzi di Ferrara, tra cui quelli attribuiti al Garofalo a Palazzo Costabili, nella Sala del Tesoro o Aula Costabiliana. E non si può dimenticare la quattrocentesca Madonna della Melograna di Jacopo della Quercia, esposta al Museo della Cattedrale a Ferrara.
Nastro rosso (di raso o condoncino) da legare attorno al polso mentre si esprime un desiderio per l'Anno Nuovo. Quando il nodo da solo si scioglierà, il desiderio si avvererà (si spera...).
Pampepato, dolce tradizionale ferrarese del periodo natalizio ed invernale. La tradizione lo vede come simbolo del dono umile e allo stesso tempo prezioso.
Sale. Un pugno di sale grosso in tasca assorbe le negatività. Da gettare a fine giornata nell'acqua corrente. Oppure ‘s’ come Scopa scacciaguai, realizzata con un fascio di rametti di saggina o simili; va appesa nella zona d’ingresso o sulla porta della casa. È anche identificata con la scopa della Befana.
Uva. Piccolo rito portaguadagno con l’uva come protagonista: in una ciotola preparare 10 chicchi di uva passa e mangiarne uno ad ognuno degli ultimi 10 rintocchi prima dello scoccare della mezzanotte di Capodanno. In ogni caso, l’uva con i suoi abbondanti chicchi tondi e succosi è simbolo di prosperità.
Vischio. Un super classico: il bacio sotto il vischio.
Zucchero filato alle bancarelle: bomba di sensazioni positive.