Per questa nuova intervista di Sangue sul muro ho avuto il piacere di fare qualche domanda ad un giovane autore verso cui nutro una profonda stima, sia personale che professionale: Alfonso Zarbo. Creatore, insieme al collega Mauro Fantini, del S.Giorgio di Mantova Fantasy Festival, editor per la Happy Planet Books delle opere di John Bellairs e prolifico autore (sua è la saga di Ivengral che trovate recensita in questo post) Zarbo è uno tra gli autori italiani di fantasy più promettenti della sua generazione e, come avrete modo di capire leggendo le risposte nell'intervista, un personaggio a cui non manca il sense of humor. Ogni intervista di Sangue sul muro, si sa, è un po' come una seduta di psicanalisi: solo che al posto di Freud, di fianco al lettino è seduto Charles Manson con un coltello tra i denti. Chi accetta di sottoporsi alle domande da malato di mente del sottoscritto, quindi, dimostra una notevole dose di ironia, oltre che uno sprezzo del pericolo non indifferente, dato che il rischio di finire tra gli schedari della polizia e dell'FBI è notevole...
Le interviste di sangue File n.3: Alfonso Zarbo
Se l’omicidio diventasse improvvisamente legale, in che modo ammazzeresti la persona che odi di più al mondo?
- Prima distruggerei la sua mente, le sue certezze. Torturare è molto più divertente e, come la vendetta, è un piatto da servire freddo: vi pare? Quindi cercherei di scoprire quali sono le sue paure, nessuna esclusa, e poi gliele scatenerei addosso una dopo l'altra con una dedizione maniacale impeccabile. Gli concederei un attimo di tregua: qualche giorno, un mese, un anno e poi riprenderei fino a farlo impazzire, costringendolo a guardarsi le spalle senza smettere. Infine sì, quando e se si crederà al sicuro, darò una mano alla Mietitrice pestandolo a morte. Fai naufragio su un’isola deserta insieme ad uno sconosciuto. Al quindicesimo giorno di permanenza sull’isola, non avendo nulla da mangiare ma solo da bere, il tuo compagno di sventura muore d’inedia. Da che parti inizi a mangiarne il cadavere e come lo cucini? - Dalle cosce (allo spiedo), presumo! Un bel falò sulla spiaggia è inevitabile. Tanto meglio se c'è del rum.
Qual è l’azione violenta più eclatante che ti piacerebbe commettere senza doverne subire le conseguenze? - Mi impadronirei del Vaticano per prendere a pedate il clero; poi distribuirei tutto il suo oro al popolo e ai missionari. Qual’è, in generale, il tuo artista preferito di sempre? - Un termine troppo generico, quello di “artista”. Un musicista, uno scrittore, un pittore, un attore? Non ti so rispondere! Nel mio campo, però, di certo Robert Ervin Howard. Qual’è il genere letterario o il tema sul quale non riusciresti mai a scrivere nulla? - Romanzi rosa! Vampiri sbrilluccicosi o meno.
L'intervistatore seriale che è in me desidera ringraziare Alfonso Zarbo per la sua cortesia e disponibilità e vi da appuntamento con la prossima intervista di sangue...