Il saggio contiene contributi di amici e colleghi dell’autore, che ne analizzano opere e lavori filtrando il tutto attraverso la personale sensibilità e visione del fumetto. Sono diversi i tipi di articoli che troviamo nel libro: ci sono meri, affettuosi, omaggi omaggi alla cultura e alla curiosità di un autore che ha da sempre coltivato lo studio del mezzo espressivo oltre che lavorare alacremente come scrittore di fumetti e saggi sulla storia del fumetto, come l’iniziale pezzo di Angelo Nencetti. Oppure ricordi d’aneddotica a veri e propri resoconti della sua attività lavorativa.
Attività rimarchevole anche da un punto di vista quantitativo visto che non sono pochi infatti i fumetti dove il Buon Vecchio Zio Alfredo ha messo le mani, spesso lasciando impronte indelebili, dai suoi inizi professionali ad oggi.
Si parte dalle prime esperienze, negli anni sessanta, da redattore/editore di una delle prime fanzine italiane ad occuparsi di fumetti. Si passa attraverso le esperienze da redattore e scrittore presso alcune case editrici milanesi (a contatto con nomi celebri del fumetto quali Gino Sansoni, Pier Carpi, Mario Gomboli…), all’approdo a Il Corriere dei Ragazzi, dove inizia a pubblicare storie con alcuni dei migliori autori dell’epoca, fino all’arrivo alla Bonelli, dove metterà la penna in Zagor, Ken Parker e Mister No, per poi dedicarsi come sceneggiatore e punto di riferimento delle testate dedicate al suo personaggio, Martin Mystère.
Dagli articoli, a parte la puntuale segnalazione delle varie esperienza lavorative, traspaiono almeno tre punti fondamentali che hanno scandito la vita e la carriera del Nostro.
Il primo è la curiosità. Quella che non gli è mai mancata e che lo ha spinto e lo spinge e studiare, ricercare e proporre lavori monumentali piuttosto che molto particolari. Due esempi su tutti: Eccoci Ancora Qui, poderoso saggio a fascicoli con il non semplice obiettivo di raccontare il fumetto dal 1895 (ordinabile dal sito ufficiale qui: http://www.eaq.it/) in avanti: in pratica il completamento del cerchio di una carriera partita con intenti critici e che si è poi articolata nella sceneggiatura per ritornare ai primi amori.
Oppure il volume Fumettisti d’invenzione (da noi recensito qui), che raccoglie un quantitativo impressionante di apparizioni di fumettisti nelle opere più disparate, dal cinema al fumetto stesso.
Il secondo punto è il bonario sense of humor, inglese, distaccato ma eccezionale, mai volgare, che contraddistingue non tanto la sua produzione da sceneggiatore ma tutto ciò che le ruota attorno. Saggi, articoli, editoriali, per tacere degli irresistibili monologhi alle conferenze alle quali è sovente invitato (come critico, storico, sceneggiatore, “editor”, insomma qualsiasi motivo pur di averlo presente e poter godere dei racconti dei suoi aneddoti…). E per tacere ancora
Il terzo punto, e qui chiudiamo, è la innegabile voglia di raccontare, che lo rende protagonista affabulatore delle discussioni più interessanti sul fumetto. Ma anche la necessità, all’epoca decisamente nuova per l’editore Bonelli, di raccontare le storie e le vicende che avevano creato gli spunti per i propri fumetti, fino ad arrivare alla creazione di un supplemento annuale (l’Almanacco) che è diventato appuntamento fisso non solo per il Mystero (con protagonista il suo personaggio più famoso) ma anche per il West (con Tex), l’Horror (con Dylan) etc etc.
Senza correre il rischio di scendere nella agiografia, questo volume riesce a incuriosire il lettore che magari conosce Castelli solo per il suo Mystère e a soddisfare l’attempato esperto che ne ricorda gli inizi professionali nella Milano fucina di produzioni editoriali a fumetti degli anni settanta.
Abbiamo parlato di:
Alfredo Castelli – Storie e mysteri di un grande narratore
AAVV – Illustrazione di copertina di Davide Toffolo.
112 pagine, col, 19×26 cm, brossura con alette
ISBN: 88-88869-31-X
Il nostro speciale dedicato ai 30 anni di Martin Mystère:
www.lospaziobianco.it/50199-speciale-30-anni-martin-mystere
con una intervista ad Alfredo Castelli:
www.lospaziobianco.it/50273-intervista-alfredo-castelli-30-anni-martin-mystere
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