E’ proprio ieri, intorno all’1.30 della notte, ora italiana, 0.30 ora locale che la cooperante italiana, Rossella Urru, e due colleghi spagnoli sono stati rapiti in un campo profughi Sahrawi nel sud dell’Algeria, nella regione di Raguni. Mentre gli spagnoli rapiti sono Ainhoa Fernandez de Rincan, membro della Associazione degli Amici del Popolo Sahrawi dell’Extremadura, e Enric Gonyalons, dell’organizzazione spagnola Mundobat .
Sembra che i sequestratori siano arrivati dal Mali con un fuoristrada ed armi spianate, dopo aver attaccato la foresteria del campo che sorge ad ovest di Tinduf, dove soggiornavano i cooperanti. Si apprende dalla Repubblica che Rossella Urru lavorava lì da circa due anni in un progetto in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Rossella Urru è una giovane donna di Samugheo, provincia di Oristano, in Africa grazie ad tirocinio che faceva parte del programma “Master & Back”.
Rossella Urru ha 29 anni, lavora nel campo profughi Saharaoui da due anni ed è coordinatrice dell’intervento della Ong per cui opera che realizza interventi per la nutrizione, per l’acqua e per la salute materno infantile. Il campo dove è avvenuto il sequestro accoglie 150 mila rifugiati. Il Cisp si occupa di questo tipo di interventi dal 1984. Il padre, comandante dei Vigili Urbani di Samugheo, e la madre in casa aspettano notizie.