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La zona vinicola
La zona vinicola di Alghero è relativamente piccola e si estende prevalentemente tra la cittadina e il suo capoluogo Sassari a est.
Anche se la valorizzazione del vino a livello nazionale è piuttosto recente, la Sardegna, nonostante una coltivazione della vite millenaria, non rappresenta il normale panorama vinicolo del resto della penisola per varietà ed estensione dei vigneti
L'industria vinicola è ancora poco praticata al livello industriale anche se alcuni DOC e alcune aziende si fanno notare in qualità e difesa delle uve autoctone.
L'area è caratterizzata dalla Piana della Nurra, una delle poche zone pianeggianti sarde che rappresentano meno del 20% del territorio nella sua totalità.
Prima delle opere di bonifica nel ventennio fascista era una delle zone meno densamente popolate dell'Italia con 5 abitanti per chilometro quadrato.
La malaria era una costante ma ai margini della Nurra erano sviluppati alcuni tra i centri più popolosi dell'isola.
Il territorio è di natura scistosa e caratterizzato dalla penuria di acqua in passato, oggi parzialmente superata.
I vitigni
Quest'ultimo è un'uva autoctono utilizzata nel taglio con altre varietà.
Soffre il caldo con rachite al di sopra dei 40° C e mal sopporta anche piogge eccessive.
Gli acini di piccole dimensioni hanno buccia spessa e colore molto scuro, e danno vini secchi e morbidi con buon corpo, dagli odori fruttati e caratteristici tendenti allo speziato e al pepe nero se invecchiati.
L'Alghero rosso DOC
La produzione deve essere svolta nei comuni di Alghero, Olmedo, Ossi, Tissi, Usini, Uri, Ittiri e Sassari, tutti nella provincia.
Le uve autorizzate sono quelle coltivate nella zona per almeno l'85%, a cui possono concorrere le altre uve autorizzate nella provincia di Sassari.
È autorizzata anche la produzione della sotto denominazione Cabernet a cui possono concorrere da soli o congiuntamente i due Cabernet e il Carmenère.
Il Sangiovese e il Cagnulari concorrono anch'essi come denominazioni mono varietali, ma singolarmente.
Per fregiarsi dell'appellazione Liquoroso le uve devono essere appassite o sul grappolo o sui graticci e avere un grado alcolico minimo del 13% vol., con un periodo di maturazione e affinamento di almeno tre anni, a decorrere dal 1° gennaio successivo alla vendemmia, che diventano almeno cinque se ci si vuole fregiare anche della denominazione Riserva.
I vini secchi hanno un colore rosso rubino tendente al granato nell'invecchiamento, con odori vinosi e gradevoli dal corpo leggermente tannico.
L'Alghero Cabernet è asciutto, leggermente tannico, con un colore rosso rubino intenso che tende al granato carico, con odori vinosi e eterei. Si abbina a formaggi duri e carni rosse.
Il Sangiovese è intenso, rosso rubino, asciutto e armonico. Si serve in tavola a tutto pasto, con formaggi semi duri, carni bianche e rosse, minestre e brodo, mentre il Cagnulari è rubino e vinoso, con i suoi odori caratteristici per minestre asciutte, formaggi semiduri e salumi.
Il Novello, dai colori rubino a sfumature violette è vinoso e fruttato, con un sapore morbido, fragrante e persistente. Accompagna frittate, minestre e salumi.
La tipologia Liquoroso presenta colori granato tendente al mattone, con profumi intensi e complessi e gusto dolce e pieno. Con i dessert o nei fuori pasto.
Nella versione Frizzante il rosso rubino intenso assume riflessi violetti, con spuma persistente e sapori aromatici che vanno dal secco all'amabile fino al dolce.
Le aziende
Quando si parla della Sardegna vinicola non si può non cominciare con Sella & Mosca.
Questa azienda, dalle lontane origini piemontesi, rappresenta la realta piu consolidata dell'industria del vino isolana.
Con i suoi 650 ettari di terreni e i suoi sette milioni di bottiglie vendute è il complesso viniviticolo piu grande della Sardegna con risultati qualitativi altissimi.
Il suo Alghero Marchese di Villamarina del 2001 ha conquistato i cinque grappoli dell'Associazione Sommelier Italiani, con un vino prodotto al 100% dal Cabernet Sauvignon.
I profumi sono incredibilmente complessi e vari, dalla peonia rossa a piccoli frutti rossi, terra umida, fungo e fumo, peperone e boisé, pelle, mentuccia e tabacco. Grandissimo corpo con tannini superlativi, con due anni in barrique nuove.
A tavola incontra splendidamente la lepre farcita con erbe.
Il suo Liquoroso Anchelu Ruju Riserva è potente, con 18% vol a sostenere un vino Cannonau al 100%. Un esplosione di fichi, pain d'épice ed erbe medicinali. Setoso al palato, leggermente sapido, riposa 48 mesi in botti della Slavonia. Ideale per dolci al cioccolato e schiacciata con miele e uva passa.
Un assemblaggio al 50% di Cabernet e Cannonau caratterizza anche l'Alghero Tanca Farrà con odori di pomodoro secco, sigaro e cuoio, alloro e fieno. Per lui tonnetto in agrodolce.
L'azienda Santa Maria La Palma vinifica un Alghero Cagnulari dai profumi di frutti rossi, spezie e gusti minerali per accompagnare l'agnello ai cardi.
Sotto il marchio Giovanni Cherchi si vinifica il Cagnulari color rosso rubino dalle note balsamiche e vegetali, con frutta cotta e spezie per una bocca fresca e leggermente alcolica con una buona struttura tannica. Il finale di china chiude il vino da accompagnare con l'agnello all'aglio.
Il Cagnulari dei feudi della Medusa proviene da vigne vecchie di 60 anni; i vini sono sulle note della viola, del miele amaro e delle spezie per una media persistenza. Anche qui agnello ma in umido.