Secondo quanto ha spiegato il dottor Carlo B. Giorda, (presidente dell’ Amd , associazione medici diabetologi ndr) esistono linee guida, per il trattamento del diabete, che non specificano quale farmaco scegliere per quel particolare tipo di pazienteì, da questo assunto lo staff medico ha deciso di studiare degli algoritmi, che identificano le patologie ed i pazienti. Un esempio di “tipo diabetico”? Un paziente con iperglicemia lieve-moderata (HbcA1c 6,5- 9) che fa l’ autista o il muratore e che potrebbe correre un rischio professionale legato all’ ipoglicemia, cioè a un’ eccessiva riduzione del glucosio nel sangue in seguito alla somministrazione di certi farmaci, che, in questo caso andranno evitati. (Corriere della Sera). Gli algoritmi messi a punto permettono di cominciare le cure in modo precoce e sopratutto grazie alla memoria metabolica, ha sottolineato il dottor Antonio Ceriello, che lavora a Barcellona, all’ Istitut d’ Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer “Se all’ esordio della malattia il glucosio rimane alto per troppo tempo (e la spia è appunto l’ emoglobina glicosilata), le complicanze del diabete saranno peggiori”. Insomma grazie agli algoritmi e alla matematica anche chi soffre di diabete potrà avere nuove chances.
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