Pronte a seguirla nelle sue avventure in giro per il mondo? Se siete delle viaggiatrici o dei viaggiatori, leggete fino in fondo: Alice ha bisogno di voi!
Bentornata Alice! Sei reduce da una bellissima esperienza come Koala Keeper. Vuoi raccontarci qualcosa al riguardo?
Inimagginabile. Prima di partire, non avrei mai pensato di ritrovarmi a imboccare dei gufi con gli scarafaggi oppure servire piatti di frutta e verdura a tre emu anziani. Già, perchè essere koala keeper non è solo accudire i koala, ma anche tutti gli animali ospiti della riserva. Molti sono arrivati dopo un incidente stradale, altri perchè malati e recuperati nelle foreste vicine. E' stata un'esperienza intensa, che ha cambiato molte mie abitudini, spostato alcuni limiti e soprattutto cancellato paure. I miei ritmi sono stati stravolti: sveglia all'alba e a letto presto, con appena un'oretta di internet, prima di coricarmi. E' stato rigenerante, per spirito, corpo e cuore. Ne ho scritto un libro per Zandegù Editore (in uscita il 6 giugno) e ne ho fatto un'app mobile fotografica per Open SevenDays (in uscita a fine mese).
Cosa mangiano i Koala? E cosa hai mangiato tu in Australia?
I koala mangiano solo foglie di eucalipto. E non un eucalipto qualsiasi: su più di seicento specie diverse, loro ne preferiscono solo un paio. Due volte al giorno portavamo rami freschissimi sotto le loro pagade, le piccole casette di legno che li proteggevano all'interno del parco. I koala dormono venti ore al giorno, e le restanti quattro le passano a masticare queste foglie: non appena sentivano avvicinarsi i keeper con le foglie fresche, si risvegliavano magicamente. Tenerissimi. E per quanto mi riguarda, per me colazione abbondante, pranzo al sacco con un panino e alla sera, se non troppo stanca, avevo la fortuna di cucinare a casa un piatto di pasta o carne al barbeque.
Qual è invece il piatto o il cibo che più ti ha colpito?
Sono un'appassionata di salmone. Mi piace soprattutto affumicato a colazione, con le uova e pane tostato. Ma il piatto più buono che ho mangiato è stato salmone in crosta di patate, appena pescato. Ero a Hobart per un weekend, in Tasmania. Una meraviglia indescrivibile.
Tornata in Italia, hai subito avviato un altro progetto, relativo ai viaggi. Vuoi parlarcene?
Ho pensato a quanti ragazzi come me si stanno concendendo esperienze fuori dall'ordinario. Ho pensato alla meraviglia del viaggio - wonder - e al girovagare - wander. Ho unito le parole con uno dei termini inglesi che più amo - wonderlust - ovvero quell'irrefrenabile bisogno di mettersi in viaggio. Oggi su Wowanderlust racconto storie di viaggi e viaggiatori, nel senso più ampio possibile. Vorrei seguire i vostri spostamenti, parlare delle vostre storie, dei motivi che portano a muoversi. Vorrei indagare sul perchè ci piace fare la valigia, decollare, salpare, metterci in moto.
Il cibo è un elemento chiave per conoscere le persone e le usanze del luogo. Quali sono secondo te i cibi principali che associeresti ad alcuni popoli ed alle loro caratteristiche?
Quando arrivo in un posto nuovo, cerco sempre di andare ad un mercato locale. E' qui che si scoprono le abitudini di un popolo, e soprattutto i gusti dei locals. Penso ai mercati di frutta e verdura che ho visto in Australia, che rispecchiano così tanto la terra e le persone che ci vivono. Hanno forme bizzarre, che spesso noi non conosciamo; sono colorati, frizzanti, allegri. Anche se non si deve comprare niente, un giro tra i banchi è un'esperienza meravigliosa, non solo per i colori, ma anche e soprattutto per i profumi nell'aria. Prima di partire per l'Australia sono stata una settimana a Zagabria, questo inverno. Di quella esperienza sotto la neve mi è rimasto proprio questo: il profumo nell'aria delle frittelline rotonde alla cannella e allo zenzero che vendevano agli angoli delle strade.
Viaggiare è importante. Viaggiare permette di aprire la propria mente e guardare oltre il proprio giardino, arricchendo le esperienze e gli animi delle persone. Qual è il viaggio che più ti ha colpito e che ti ha fatto crescere?
Senza alcun dubbio questo ultimo tra i koala. Prendermi cura quotidianamente degli animali mi ha aiutata a consocere meglio me stessa, e superare paure irrazionali che abbiamo, ma che non dovremmo avere. Penso ai serpenti e ai rettili in generale. Prima non potevo nemmeno sopportarne la vista. Ma poi, con il passare dei giorni, ho imparato ad accettarli e rispettarli. Ho imparato che sono esseri viventi anche loro, che fanno parte di un cerchio. Sembra una sciocchezza, ma è uno dei tanti piccoli passi in avanti che ho fatto. Certo, non mi metterei mai in casa un pitone - sia chiaro! - ma oggi mi sento cresciuta.
Lanciamo un appello a chi ci legge: Alice cerca viaggiatori e viaggiatrici per raccogliere le vostre esperienze e raccontarle attraverso il suo nuovo progetto. Alice, cosa cerchi in particolare?
Cerco belle storie da raccontare. Viaggi via terra, per mare, per aria, viaggi per divertimento, per affari, in incognito; viaggi per fuggire, viaggi per cercare, viaggi per ritrovarsi. Viaggi con una macchina fotografica, con una videocamera, con carta e penna. Viaggi in ritardo, viaggi nel tempo, viaggi nella memoria. E perchè no, anche viaggi di fantasia.
Prossimo viaggio?
Polonia e Portogallo, per la prima volta.