Alice mortali ci racconta l’ultima parte della sua avventura a versailles in abiti d’epoca

Creato il 29 aprile 2012 da Juliette1804

Eccoci giunti all’ultimo e conclusivo post di questo lungo ed emozionante reportage che ha avuto come sfondo dei luoghi a me molto cari: L’Hameau de la Reine ed il Petit Trianon.

So bene di averla portata molto per le lunghe e di avere creato curiosità ed aspettative ma l’esperienza, almeno per la sottoscritta, è stata di quelle che davvero capitano una volta nella vita e che difficilmente dimenticherò.

Negli ultimi anni, un po con la “scusa” di fare ricerca per il mio libro e un po per piacere, sono stata a Parigi e dintorni parecchie volte. Ogni viaggio comprendeva ovviamente una giornata o più nel mio luogo preferito in assoluto tra quelli legati a Maria Antonietta: la Reggia di Versailles.

La Chambre de la Reine alla Reggia di Versailles. Luglio 2011 foto di Chiara Zamboni

Chi ha avuto la fortuna di recarvisi, sa bene quanto la Reggia sia enorme e dispersiva e quante siano le cose da vedere. Il tempo non bastava mai, ero sempre di corsa ed il più delle volte nervosa perchè, dopo mesi di attesa, finalmente arrivava il gran giorno ma c’erano sempre mille imprevisti:
quell’ala chiusa per restauro, gli Appartamenti Privati che quel giorno non erano visitabili (quanti tentativi ho dovuto fare prima di riuscire a vederli!) e poi l’orda di turisti stipati nelle sale che mi impedivano di godere a pieno di quella magnifica e per me impagabile esperienza…

Sono stata anche molto fortunata ad aver avuto la possibilità di visitare luoghi che pochi hanno visto, come appunto gli Appartamenti Privati della Regina, quelli del Re e gli Attici del Petit Trianon; Sono entrata nel piccolo Teatro della Regina e nella sua Grotta al Trianon.  Ho avuto, per ben due volte, la straordinaria opportunità di visitare i giardini di notte, esperienza magica, durante gli spettacoli estivi della Grandes Eaux Nocturnes e di entrare al castello all’orario di apertura cosi da godermelo, anche se per pochi istanti, quasi, in solitudine..

Chateau de Versailles, Salone della Pace. Aprile 2010

Appartamenti Privati della Regina. Luglio 2010. Foto di Chiara Zamboni

Attici del Petit Trianon, Luglio 2011. Foto mia

Dentro al Theatre de la Reine.  Petit Trianon Luglio 2011

Dentro la Grotta. Hameau de la Reine, Luglio 2010

Grandes Eaux Nocturnes. Luglio 2010. Foto di Chiara Zamboni

Ogni volta però, guardando quei documentari in cui alcuni mecenati hanno la possibilità di fare dei tour privati della Reggia, pensavo a quanto avrei dato per vivere un’esperienza del genere: vi rendete conto? Poter entrare a Versailles in perfetta solitudine, senza turisti, senza ressa, senza nessuno che ti obbliga ad accelerare il passo e con la possibilità di vivere quei luoghi,  per me magici e straordinari, almeno per una volta, nel silenzio, nella calma…

..e se vi dicessi che ce l’ho fatta?! Che sono riuscita a realizzare il mio sogno?

Vi ricordate? Eravamo rimasti al tragitto tra Hameau de la Reine e Petit Trianon. Era ormai pomeriggio e le riprese della mattinata erano state davvero stancanti: vento e freddo l’avevano fatta da padrone, il vestito cominciava a pesare e ci attendevano ancora altre ore di riprese in un punto della Reggia davvero lontano da dove ci trovavamo. Camminavamo alla spicciolata e io, Barbara e Monica eravamo rimaste un pochino indietro rispetto alle nostre amiche e rispetto al resto del gruppo.

Per tutta la mattinata avevamo girato davanti all’ingresso del Petit Trianon ma la porta era sempre rimasta chiusa: vi ricordo che era lunedì, giorno di chiusura del castello. Che peccato pensavo: questa meraviglia è qui a due passi e non possiamo neanche entrare..

Dopo un po di strada arriviamo di nuovo davanti all’ingresso del Petit Trianon e noto che ora la porta è aperta..si sentiva dalle finestre provenire il rumore di lavori in corso e si intravedevano degli operai all’opera.

Senza pensarci due volte faccio cenno alle ragazze di seguirmi e di provare ad entrare: ero più che certa che qualcuno ci sarebbe venuto incontro e che ci avrebbero sbattute fuori in 3 nano secondi..ma eravamo li non potevamo non provare! Lo avrei rimpianto per sempre..

Entriamo e iniziamo il corridoio che porta alla biglietteria. Vedo una ragazza che lavora al castello venire dalla direzione opposta, sicura che ci avrebbe fermate..questa invece tira dritto e ci ignora completamente.

Continuo a dire a Barbara e Monica frasi del tipo: “dai dai, che forse riusciamo ad arrivare almeno all’ingresso dove ci sono i quadri di Weikert..” quelli che ritraggono Maria Antonietta bambina attorniata dai fratelli e dalle sorelle.

Avevo il cuore a mille e la certezza che qualcuno sarebbe spuntato dal buio e ci avrebbe sbattute fuori..

Ed ecco che spunta il concierge/sorvegliante di turno. Ci guarda stupito, ma non per il fatto che ci fossimo intrufolate di soppiatto nel Petit Trianon chiuso..ma perchè eravamo in abito d’epoca! (io me n’ero completamente dimenticata..)

Comincio a balbettare, in un francese pessimo,  frasi del tipo: “Scusi..siamo qui per il film..so che è chiuso ma ma.. vorremmo tanto fare una foto al ritratto di Maria Antonietta con la rosa“..Sicura di avere risposta negativa  inizio a prepararmi alla sconfitta quando invece il concierge sorridente e incuriosito, (dai nostri abiti), ci dice la frase che non mi sarei mai aspettata di sentire:

Va bene ma le borse le lasciate qui...”

Ci guardiamo esterrefatte ed incredule (io non ci credo ancora ad essere sincera) e in men che non si dica siamo dentro al Petit Trianon.
Entriamo e puntiamo dritte allo scalone: Barbara e Monica si soffermano qualche istante a scattare qualche foto io invece, come in trance, mi dirigo da Lei, verso quel suo ritratto che tanto amo e che ogni volta che vedo dal vivo mi fa battere forte il cuore.

In men che non si dica mi rendo conto che sono al piano superiore, nella penombra, gli scuri delle finestre sono tutti chiusi e le luci fioche che illuminano a malapena le stanze sono solo quelle delle candele.
Mi guardo un attimo intorno: sono sola! Solo io e la “mia ” Reine…inutile dirvi che mi sono sciolta in singhiozzi e quando le ragazze sono salite mi hanno trovata sommersa da lacrime di gioia e con il cuore a mille.

E’ stato un momento che, davvero, non dimenticherò mai. Forse vi sembrerò esagerata ma per me Maria Antonietta rappresenta qualcosa di unico e speciale che solo chi ha una grande passione per un personaggio può capire…immaginate di trovarvi in una situazione simile…non avreste provato la stessa cosa?!

Cerco di ricompormi mentre Monica e Barbara fanno delle foto davvero uniche (manco a dirlo la mia digitale si era scaricata 5 minuti prima di entrare..che sfiga!) nell’attesa che il guardiano sbucasse dalle scale per riaccompagnarci di sotto…

E invece niente, non ci aveva neanche seguite: avevamo tutto il Petit Trianon per noi sole..ma vi rendete conto??!

Iniziamo quel tour che conoscevo cosi bene e che mai avrei sognato di fare in perfetta solitudine: Salone di Compagnia, Sala da Pranzo, Camera da Letto della Regina, Salottino degli Specchi Mobili…alcune porte erano persino chiuse e le ho dovute aprire io stessa per completare il giro…

Ancora incredule ci ritroviamo sul pianerottolo e decidiamo che è giunto il momento di tornare alla realtà.

Scese di nuovo al piano terra entriamo nella stanza dove si trovano il Biliardo, un magnifico busto della Regina e un suo ritratto della LeBrun..di solito le transenne impediscono di avvicinarsi al busto ma gli operai le hanno tolte e ci hanno fatto largo per scattare delle foto..incredibile.

Alla fine torniamo dal concierge al quale abbiamo stretto la mano una decina di volte e lo ringraziamo per altrettante. Avevamo un sorriso a 38 denti e gli occhi pieni di lacrime.

Il gruppo era sparito e non avevamo idea di come raggiungerli. Abbiamo fatto non so quanti chilometri a piedi e giunte, con grandissimo ritardo, alla sommità del Grand Canal, abbiamo girato le ultime scene senza dire una parola su quanto accaduto.

Fino a sera non abbiamo neanche avuto il coraggio di raccontare la nostra avventura alle altre ragazze quasi avessimo paura di rompere questo incredibile, irripetibile e straordinario incantesimo.

Non avrei potuto sperare in una conclusione più straordinaria a coronamento di un’esperienza già di per se incredibile e stupenda. L’unico rammarico è stato quello di non condividere quel magico momento anche con le altre tre amiche che erano con noi a Versailles ma è stato comunque tutto straordinariamente perfetto.

Ci tenevo tantissimo a ringraziare le mie fantastiche compagne di viaggio: Jessica, che oltre ad aver creato tutti i nostri bellissimi abiti, ha reso possibile quest’avvenuta, Anna ed Antonella per le risate e le indimenticabili gag e poi Barbara e Monica che hanno tra le altre cose, anche condiviso quel magico momento con me.

Volevo anche ringraziare la mia Regina: ridete pure ma a me non me lo toglie dalla testa nessuno che in qualche modo anche lei abbia voluto farci vivere questa incredibile ed indimenticabile esperienza.

A presto… Vive la Reine! 

Foto: escluse le prime nove scattate durante i nostri precedenti viaggi a Versailles, tutte le foto appartengono a Barbara Pagni e Monica Merloni. Tutti i diritti riservati.

link originale:http://laparigidimariaantonietta.blogspot.it/search?updated-max=2012-04-29T02:35:00%2B02:00&max-results=1



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