Alice nel paese delle meraviglie, di Lewis Carroll, illustrato da Simona Bulla

Creato il 22 settembre 2021 da Gliscrittori

Libri Comunicato stampa. Alice nel paese delle meraviglie (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto), l'intramontabile favola di Lewis Carroll con le bellissime illustrazioni di Simona Bulla.

In quel momento la testa le urtò contro la volta della sala: aveva più di due metri e settanta di altezza! Subito afferrò la chiavettina d’oro e via verso la porta del giardino. Povera Alice! Non poté far altro che sedersi in terra, poggiandosi di fianco per guardare il giardino con la coda dell’occhio; ma entrarvi era più difficile che mai. Si sedette di nuovo, dunque, e si rimise a piangere. «Ti dovresti vergognare – si disse Alice – figurarsi, una ragazzona come te – e davvero lo poteva dire allora – mettersi a piangere. Smetti, ti dico!» Continuò a versar lacrime a fiotti, tanto che riuscì a formare uno stagno intorno a sé di più d’un decimetro di altezza e largo più di metà della sala.
Qualche minuto dopo sentì in lontananza come uno scalpiccio e si asciugò in fretta gli occhi, per vedere chi fosse. Era il Coniglio bianco di ritorno, splendidamente vestito, con un paio di guanti bianchi in una mano e un gran ventaglio nell’altra; trotterellava frettolosamente e mormorava: «Oh! La Duchessa, la Duchessa! Monterà certamente in bestia. L’ho fatta tanto attendere!»
Alice era così disperata, che avrebbe chiesto aiuto a chiunque le fosse capitato. Così, quando il Coniglio le passò accanto, gli disse con voce tremula e sommessa: «Di grazia, signore...» Il Coniglio sussultò, lasciò cadere a terra i guanti e il ventaglio, e in mezzo a quel buio si mise a correre di sghembo precipitosamente. Alice raccolse il ventaglio e i guanti, e poiché la sala sembrava una serra, si rinfrescò facendosi vento e parlando fra sé: «Povera me! Come ogni cosa è strana oggi! Pure ieri le cose andavano secondo il loro solito. Non mi meraviglierei se stanotte fossi stata scambiata! Vediamo: non son stata io, io in persona a levarmi questa mattina? Mi pare di ricordarmi che mi son trovata un po’ diversa. Ma se non sono la stessa dovrò domandarmi: chi sono dunque? Questo è il problema – e ripensò a tutte le bambine che conosceva, della sua stessa età, per veder se non fosse per caso una di loro. – Certo non sono Ada – disse – perché i suoi capelli sono ricci e i miei no. Non sono Isabella, perché io so tante belle cose e quella poverina è tanto ignorante! E poi Isabella è Isabella e io sono io. Povera me! In che imbroglio sono! Proviamo se mi ricordo tutte le cose che sapevo una volta: quattro volte cinque fanno dodici, e quattro volte sei fanno tredici, e quattro volte sette fanno... Oimè! Se vado di questo passo non giungerò mai a venti!
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie

Simona Bulla

Nasce da un mix di acquarelli, punk rock e meursault, venera il blu ceruleo, ama i conigli. Non le piacciono i kiwi – quelli che si mangiano. Cresce tra le campagne pisane, circondata da profumi unici e cartoline palpabili.
È un’illustratrice, appassionata di vino e del buon cibo. Intraprende gli studi al liceo artistico a Volterra, lavora nel settore della ristorazione, continuando però a pasticciare con i colori.
Questo è il suo secondo libro illustrato dopo il ricettario Tuscany to table, scritto a quattro mani con Valentina Gerini.


Alice nel paese delle meraviglie

di Lewis Carroll
illustrato da Simona Bulla
PubMe - Gli scrittori della porta accanto
Romanzo fantasy
ISBN 978-8833669694
cartaceo 19,00€
ebook 2,99€
Tazza letteraria 8,00€

Sinossi

Edizione integrale del romanzo di Lewis Carroll, nella traduzione rieditata di Silvio Spaventa Filippi (1914), con le suggestive illustrazioni di Simona Bulla.
È la storia di Alice, che cadde nella tana del Bianconiglio come se cadesse nel suo inconscio, scoprendo un mondo onirico fatto di strane creature, logica, giochi di parole, figure retoriche, proverbi e nonsense. Una favola per bambini ma anche un romanzo che ben rappresenta il rapporto conflittuale tra l’infanzia, fatta di fantasia e problemi quotidiani apparentemente banali, e l’età adulta, fatta di razionalità, stress e spesso rabbia.
Il punto d’incontro? La follia, il sogno, il sorriso effimero di un Ghignagatto.


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