Visto ieri notte per caso, Alien Autopsy è un film leggero ma non stupido, che merita senz'altro una passata nel vostro lettore DVD.
La vicenda tratta la storia che qualche anno fa fece il giro del mondo, esaltando gli ufologi e i complottisti. Forse anche voi ricorderete il video della presunta autopsia dell'extraterrestre recuperato a Roswell nell'Ufo crash del 1947. Qui in Italia fu acquistato, se non sbaglio, dalla trasmissione Misteri di Lorenza Foschini, antesignana di Giacobbo e di Voyager.
Ebbene, quel video è un falso clamoroso, realizzato da due ragazzotti inglesi, Ray Santilli e Gary Shoefield, in cerca di una via d'uscita dalla vita anonima e piatta della periferia londinese.
(Copiando la sinossi altrove) I due giovani, entrati in possesso di uno dei più sconvolgenti documenti della storia (una pellicola girata originariamente nel 1947 che testimonierebbe l’avvenuta autopsia del corpo di un alieno) perdono il filmato originario e, per non essere schiacciati dal fenomeno mediatico che loro stessi hanno messo in moto, sono costretti a “ricreare il film” servendosi di un manichino riempito con interiora di pollo.
Incredibilmente, nessuno si accorgerà del falso, ed il filmato casereccio incollerà, nel 1995, tutto il mondo davanti allo schermo.
Il film è divertente ma anche acuto nel mettere in risalto la faciloneria di chi vuole credere a tutti i costi (e non necessariamente solo agli alieni). Tra humor inglese e strampalati personaggi che fanno di contorno a una storia ancor più strampalata ma del tutto vera, Alien Autopsy si rivela una piacevolissima visione, soprattutto nella prima metà del film.
La cosa ancor più singolare è che i veri Ray Santilli & Gary Shoefield (che fanno la loro comparsa durante i titoli di coda) continuano tutt'oggi a sostenere di aver creato il loro falso rifacendosi alla vera pellicola dell'autopsia aliena, le cui copie in possesso alla CIA giacerebbero dunque in qualche polveroso archivio dal 1947.
Un pizzico di mistero che fa da valore aggiunto all'ottimo lungometraggio.