Nonostante gli articoli proposti in questo libro spazino in un arco temporale di circa vent’anni, e dunque i primi siano in parte superati, bisogna dire che i suoi contenuti sono ancora attuali. Non fa mai male sentirsi ripetere per l’ennesima volta di mangiare più frutta e verdura e di ridurre le proteine animali, se non altro in termini di automotivazione. E poi, se qualche articolo è stato davvero ripreso o superato in alcune sue parti da studi più recenti, ci sono delle note aggiunte che lo spiegano.
Personalmente ho trovato molto utili i punti che parlano della frittura, di pane fatto in casa e le ricette dei biscotti Diana.
Gli articoli sono tratti da una rivista pubblicata specificatamente per persone affette da tumore (o che l’hanno superato), dunque l’approccio è molto divulgativo, a volte ironico, senza scendere mai nei tecnicismi se non quando necessario.
Trovo ancora molto difficile rinunciare del tutto agli zuccheri… questo è un limite mio, lo so. Di buono, c’è anche che libri del genere mi aiutano a non essere troppo estremista nella mia scelta vegana: ogni tanto certi tipi di pesce, ad esempio, posso anche guardarli…
Ricordo che Berrino è medico patologo epidemiologo, ex direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano.