Usciamo per un po’ dal nido e vediamo come inizia l’alimentazione dei bambini molto piccoli.
Parliamo oggi di allattamento, partendo dal concetto di fabbisogno nutritivo.
Per fabbisogno si intende il livello minimo di nutrienti da assumere per mantenere un buono stato di salute. I nutrienti sono le sostanze presenti negli alimenti che vengono utilizzate dall’organismo per soddisfare le necessità energetiche.
Oggi invece di fabbisogno nutritivo si parla di “dosi raccomandate”.
Nei neo-nati il livello di fabbisogno è maggiore nei primi 6 mesi di vita: si parla di 120 calorie per chilo di peso corporeo per poi scendere a 100 cal/kg fino al terzo anno di età.
Normalmente l’alimentazione in questo periodo di vita avviene con l’allattamento al seno.
Nei primi mesi di vita del bambino il latte materno è il miglior alimento perché contiene tutte le sostanze nutritive essenziali. La composizione del latte materno è praticamente la stessa del latte vaccino, entrambi contengono caseina e sieroproteine ma in concentrazione diversa.
I glucidi sono più presenti nel latte materno e aiutano la difesa del lattante dalle infezioni.
Il contenuto di calcio e fosforo nel latte materno è migliore perché aiuta la formazione ossea del bambino.
Il latte materno subisce delle modifiche notevoli durante l’allattamento. Si passa dal colostro dei primi 4-5 giorni, al latte di transizione dal 5° al 10° giorno per arrivare al latte vero e proprio dopo il decimo giorno.
Il colostro è molto ricco di sali minerali, proteine e anticorpi, ma ha un contenuto di zuccheri e grassi più bassi rispetto al latte maturo.
Nel latte di transizione si ha un graduale abbassamento di sali minerali e proteine e l’aumento di grassi e zuccheri.
Si arriva così al latte maturo che contiene tutti i nutrimenti necessari al bambino per crescere ed inoltre è consigliato perché, rispetto ad un altro latte, quello materno:
- Impedisce l’insorgenza di malattie allergiche
- Contiene anticorpi che permettono al bambino di difendersi meglio dalle infezioni
- Favorisce l’instaurazione della flora intestinale
- L’allattamento contribuisce a creare un buon rapporto tra mamma e bambino
- E’ sterile e alla temperatura adatta
- Per le neo-mamme molto importante, la suzione del bambino favorisce la riduzione dell’utero dilatato dalla gravidanza
Ci sono anche delle condizioni che rendono l’allattamento problematico o controindicato, sia per la mamma che per il bambino.
Parliamo, per la mamma, di problemi come la cardiopatia, le ragadi al capezzolo e gravi malattie infettive. Per il bambino si tratta di palatoschisi, nascita prematura e le malattie dismetaboliche. Ma per questo i medici sono sempre presenti per le neo-mamme, per trovare una soluzione adatta ad ogni tipo di problema.
Questa è la prima parte di un argomento lungo ma di grande interesse. Alla prossima con la seconda parte dell’allattamento e con lo svezzamento.