Alis Grave Nil di Barbara Schaer

Creato il 31 agosto 2015 da Anncleire @anncleire

“Alis grave nil” è il primo libro di Barbara Schaer di cui avevo già letto “L’amore è come un pacco regalo” che mi era piaciuto molto. Devo dire che pur essendomi allontanata molto dai young adult urban fantasy, ho molto apprezzato lo sforzo della Schaer. Ci sono i classici schemi del genere, ma la scrittrice è particolarmente brava a gestirli, per regalare al lettore una storia avvincente, con un tocco di romanticismo che non guasta.

Sara è pronta per un altro giorno della sua solita vita. La scuola, i dispetti della sorella Reb, le malignità delle vecchie amiche e la certezza di non contare granché. E’ sicura che l'amore non faccia per lei e che le favole siano solo invenzioni per sognatrici. Ma proprio quel giorno, in un incontro tutt'altro che casuale, conosce Eric. Bellissimo e misterioso, protettivo e minaccioso, Sara intuisce che Eric è decisamente più che un ragazzo normale, ma quello che proprio non può immaginare è che la loro storia sia cominciata molto prima di incontrarsi e che le parole latine tatuate sul suo braccio nascondano un inquietante segreto… Senza curarsi di quanto il principe si confonda pericolosamente con il cacciatore, Sara dovrà lottare con tutta se stessa per opporsi alle forze oscure che minacciano di separarli per sempre e far vivere l'amore da fiaba che ha sempre desiderato. 

A volte basta davvero poco per cambiare una giornata che sembra iniziata come tutte le altre, sedimentata in una routine in cui non ci si riconosce. È difficile accettare che tutto sia effimero, che nonostante tutto basti davvero poco per incrinare gli equilibri di una esistenza comune. Eppure, come al solito, un incontro può cambiare tutto.  Sara è apparentemente una ragazza come le altre, una adolescente che si destreggia tra la scuola e una sorella inquieta e costantemente alla ricerca di nuovi dispetti con un gruppo di ragazze con cui divide ripicche e invidie più che un legame di amicizia. La vita di Sara non è facile, anzi nasconde molte sfaccettature di dolore, eppure sembra sempre piena di vita, determinata a non lasciarsi andare, pure quando vorrebbe scappare di tutto. Certo è una adolescente e come tutte le ragazze facilmente impressionabile da un ragazzo affascinante che arriva a parlare con lei. Eric, che naturalmente è bello da impazzire, e apparentemente perfetto, anche se notevolmente irritante e presuntuoso. Ma Eric è tutto fuorché normale. E Sara è tutto fuorché indifferente. La caccia all’indizio e la rivelazione della vera natura di Eric riempiranno le pagine di feste e offese, insulti e domeniche di volontariato. Apparizioni e scomparse che metteranno in dubbio la buona fede del ragazzo. Ma è questo il grosso spunto della storia, questo rapporto che procede a singhiozzi, con una divisione netta di cattivi da combattere e buoni che cercano di proteggere Sara. Perché alla fin fine è lei il pomo della discordia, o il mezzo per scatenare una guerra, di cui lei non conosce nulla. Sara potrà anche essere una damisell in distress, ma è anche capace di mettersi in gioco per proteggere il ragazzo di cui è innamorata. La storia scorre rapida, con colpi di scena e una scrittura armonica, rallentata dai teatrini che la sorella di Sara mette su con le sue amiche. Francamente non aggiungono nulla alla storia e anzi la frenano inutilmente, visto anche che la storia procede verso altri binari. Questa aggressività passiva, che si riduce a dispetti meschini e battutine acide, crea un clima teso, che da una spinta per mettere in moto la storia, ma che in definitiva non è poi così concreta da giustificarne la presenza.

Il world building è abbastanza consistente, con una buona mitologia alla base della vicenda, che si intreccia bene, a discapito di un argomento molto trattato. In questo senso non aggiunge nulla di nuovo sulle creature paranormali, ma la leggenda del libro è molto affascinante, soprattutto in relazione al titolo. C’è stato un vero e proprio boom dei mezzi angeli in tutte le loro sfumature, ed è un argomento che mi ha sempre molto affascinata, soprattutto in relazione ad un certo tipo di urban fantasy, che cammina in parallelo con i vampiri e attinge al cavaliere che non si ferma di fronte a niente, che è disposto a sacrificare tutto per la donna che ama.

L’ambientazione resta abbastanza imprecisa, anche se le descrizioni della Schaer mi piacciono particolarmente, con poche parole riesce sempre a dare il punto della situazione, mettendo in chiaro i pezzi e raccontando molto bene cosa succede ai vari protagonisti.

Il particolare da non dimenticare? Una giacca verde…


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