Alive and Kicking

Creato il 30 aprile 2014 da Bradipo
Abbiamo letto tutti i messaggi che ci sono arrivati e cercheremo di rispondere appena possibile, uno a uno.
Per il momento non possiamo far altro che ringraziare, ci siamo sentiti molto confortati dalla vicinanza di voi tutti, per noi è stato veramente importante, non sapete quanto è stato importante.
La situazione ? bisogna aspettare.
Ci siamo sentiti ripetere questa frase decine di volte da decine di medici diversi.
Lucrezia dopo il primo intervento di sabato sera ne ha subito un altro ieri per svuotare quelle maledette sacche di pus.
Cinque ore in tutto di sala operatoria: un calvario.
Noi due fuori di quella porticina della rianimazione ad aspettare, stringendoci anche un po' per sentirci ancora più vicini.
Il telefono a squillare in continuazione , ogni squillo è un incitamento ad essere forti, a convogliare tutte le energie positive sulla nostra piccola.
Quella parete ormai la conosciamo millimetro per millimetro, abbiamo imparato anche tutte le divise degli infermieri dei vari reparti che vengono a suonare al campanello di quella specie di porto di mare, gli infermieri del reparto rianimazione con le loro giacchine blu e la scritta con caratteri vagamente spaziali, sembrano un po' come i corpi speciali di un esercito, un esercito di angeli pronto a vegliare sul nostro, di angelo.
Non invidio il loro lavoro, respirano il male e la sofferenza altrui  a tutte le ore e non è facile non portarsi il lavoro a casa in un contesto come questo.
Lucrezia è con noi, in coma farmacologico o sedata che dir si voglia, ma sente la nostra presenza, ci fa capire che in qualche modo ci percepisce. Stringe la manina sulla nostra.
Ci dicono che è molto reattiva che ha cercato anche di alzarsi e andarsene: la nostra piccola.
Sembra ancora più alta in quel letto d'ospedale, quasi non le basta più in lunghezza, i capelli lunghi le ricadono sulle spalle a malapena nascoste da una specie di lenzuolino termico.
E 'con noi e deve ritornare da noi senza quei tubi attaccati addosso e senza quei cerotti che ha ovunque.
Nei prossimi giorni probabilmente dovrà subire un altro intervento, stavolta meno invasivo per svuotare i suoi seni frontali e mascellari pieni di un pus bastardo che sta lì fermo, senza andare avanti né indietro.
Uno scherzo rispetto a quello che ha fatto, anzi sopportato fino ad ora.
Ma è sempre troppo per una bambina che non ha mai fatto del male a nessuno, talmente buona da arrivare quasi all'ingenuità.
Rivogliamo indietro il suo sguardo, il suo sorriso, non ce li possono strappare via così brutalmente, in questo modo infido e traditore.
Noi ormai abbiamo terminato le lacrime: vogliamo solo sorrisi e non vogliamo sentire più parlare di fili sottili a cui sono appese vite di bambini.
Vi ringraziamo ancora tutti quanti: quando la situazione si sarà un attimo stabilizzata, quando un raggio di sole entrerà nelle nostre giornate ,ci premureremo di rispondere a uno a uno ai vostri messaggi.
Leggerli ci ha toccato veramente nel profondo.
E per questo non troveremo mai le parole per ringraziarvi.
A presto!

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