Serata umida, persino per il bel calcio che promette Fiorentina-Napoli, decimo turno di un campionato che – i tifosi romanisti insegnano – è già vinto dalla squadra di Rudi Garcia. Al Franchi ci si giocano gli spiccioli più preziosi, quelli semplici e accecanti di due formazioni che giocano a calcio. Fiorentina con un 3-5-2 finalmente tale (basta 5-3-2, please) e Napoli con il consueto 4-3-3, unica novità Pandev in versione Hamsik. Il divano è un luogo comodo per un eventuale infarto. È ciò che accade dopo i primi dieci sonnolenti minuti. Al 12' Higuain si inventa una giocata da artista di strada e Callejon incrocia al volo di destro: 0-1. La Viola si sveglia e attacca: al 28' Fernandez si appoggia su Savic e per l'arbitro Calvarese è rigore. Rossi fa 1-1. Due minuti e Cuadrado (al momento, uno dei migliori giocatori d'Europa) coglie il palo con un clamoroso destro da fuori area. Ma il Napoli è spietato, pur chiudendo con affanno in attacco è una macchina assassina: è il 36' e l'uno-due tra Mertens e Higuain porta il belga allo straordinario gol dell'1-2. Periodo di forma smagliante per Dries, divenuto idolo dei tifosi. Piedi buoni e intelligenza tattica quando si tratta di farsi 30 metri di campo per inseguire un avversario. E quando il possesso palla della Fiorentina diventa asfissiante, Reina si palesa Vishnu davanti a Borja Valero negandogli il pareggio. Finisce così il primo tempo, ormai una sola cosa con il divano, Rojadirecta e le divinità del pallone.
Il secondo tempo inizia con più muscoli e meno spettacolo, nei primi 20' ci sono solo azioni confuse e due voli in area di Cuadrado e Rossi (puniti dall'arbitro con il giallo). Fuori Higuain e Mertens, dentro Hamsik e Insigne. La Fiorentina fa la partita ma è poco incisiva. Il Napoli chiude bene e riparte senza affondare troppo. Al 73' Reina è decisivo su Rossi, due minuti dopo si ripete su Joaquin (che poco dopo lascia per Matos). Si riparte ed ecco un giallo a Commper per fallo sul solito, ottimo Callejon. Cartellino che al 79' diventa rosso ma per Maggio: provvedimento eccessivo. La mossa di Benitez è fuori Pandev, dentro Armero. E un Calvarese in serata no: visibilmente confuso – un ciuffo scomposto dei capelli spesso parla chiaro – fa uso spregiudicato di cartellini per simulazione. Prima su Rossi, poi su Cuadrado atterrato nettamente in area da Inler (sempre lui). È il 91' e il regore negato mette definitivamente la parola fine sulla partita. Tre punti decisivi quanto inutili per il Napoli, perché la Roma ha già il tricolore cucito sul petto.
Ah, al Franchi un raccattapalle ha visto Cuadrado uscire dal campo cantando: