Quale studente universitario di area umanistica non ci ha fatto i conti, in maniera più o meno esplicita, con lo studioso scozzese?
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È notizia recente della vendita all’asta, a Edimburgo mercoledì prossimo, di una rara prima edizione del volume, il cui valore è stato stimato in cinquantamila sterline. La centralità dell’opera nella storiografia economica mondiale è fuori discussione e, del resto, come ha affermato anche Simon Vickers, esperto di libri presso la casa d’aste Lyon & Turnbull, l’impatto del testo di Smith ha scosso dalle fondamenta, e poi sovvertito, la filosofia economica mercantilista, imperante da secoli. Numerosi studiosi di chiara rilevanza, tra cui anche Malthus, Ricardo, Mill, hanno avuto La ricchezza delle nazioni come testo di riferimento, e non è un caso.
Così come non lo è, un caso, neanche il nostro averci a che fare, a tutt’oggi. Dunque, se avete qualche soldo da parte, non dimenticate l’appuntamento.
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