Arriviamo alla fine del viaggio. Io e il mio compare ci troviamo nel girone degli abbonebeti. Gli abbonebeti sono quanto di peggio ci sia in giro. Essi riassumono infatti tutte le cose peggiori viste dai precedenti tifosi negli altri gironi. L’abbonebete viene raffigurato per quello che è davvero. Un ebete. Ma c’è chi lo è di nascita, che ne è predisposto, e c’è invece chi abbonebete ci diventa. Il tifoso originariamente non abbonebete, che finisce in questo girone, subisce atrocità fisiche e psicologiche, col fine di renderlo uno zombie. Un clone. Gli viene tolta la bocca, perché non gli serve si dovrà accontentare di quello che altri diranno per lui. Gli verranno tolti gli occhi in quanto non necessita di osservare le cose, c’è già chi gliele mostra per lui. Le orecchie gli servono invece, deve immagazzinare tutte le fregnacce che gli vengono raccontate. Infine il cervello, anche questo gli viene tolto. Al suo posto viene inserita una grossa sacca di aria, dove le nozioni che vengono impartite dall’alto, trovano spazio. Vengono immagazzinate tenute dentro questa sacca, come le palline del Lotto. Fluttuano nell’ aria, subendo un’evoluzione, dapprima sono nozioni, poi diventano idee ed infine, convinzioni. Un training di qualche giorno inculcandogli in testa il verbo del canale servatico, ed ecco che l’abbonebete è bello che pronto. Nel girone degli abbonebeti, questi vagano senza meta. Non hanno motivo di andare da nessuna parte, stanno li e camminano in tondo, ogni tanto si incontrano, tastandosi si riconoscono, si salutano con un cenno che non viene visto da chi lo riceve, e poi proseguono. Ma perché loro stanno bene li, si sentono felici, non hanno più pensieri, problemi, doveri, nulla. Girano e girano indossando una maschera fatta di cartone e tenuta sulle orecchie con un elastico. Un po’ come quelle che si fanno per i bambini. La maschera in questione, è il volto di Mauro Suma, il gran sacerdote e guida spirituale di tutti gli abbonebeti. Nonché colui che ha dato il via a questo mio viaggio.