All’Istituto Internazionale di Studi Liguri il sovrintendente Bruno Massabò

Creato il 22 gennaio 2013 da Yellowflate @yellowflate

ALBENGA- Sarà lo stesso sovrintendente per i beni archeologici della Liguria Bruno Massabò a parlare venerdì pomeriggio ( alle ore 16 e 30) del famoso e prezioso itinerario lungo la via romana tra Alassio ed Albenga. Ad organizzare l’evento è l’ Istituto Internazionale degli Studi Liguri presieduto dall’avvocato Cosmo Costa. Nella sala delle conferenze del Palazzo Peloso Cepolla, in piazza San Michele 12, Massabò parlerà sul tema: “ La via Iulia Augusta, realtà e progetti”.

Alla relazione del sovrintendente seguirà la proiezione del filmato realizzato da Emerson Fortunato e Bruno Schivo. “ Il dottor Massabò- ci ha detto Josepha Costa Restagno, dell’ IISL- sarà presente ad Albenga, presso l’ Istituto Internazionale di Studi Liguri, per una relazione di grande
interesse, dal titolo La via Iulia Augusta, realtà e progetti.
Lo studioso parlerà della viabilità antica del Ponente ligure, con particolare riferimento alla topografia di Albenga romana e del suo territorio e alle diverse emergenze archeologiche ubicate lungo il percorso stradale antico.
Illustrerà poi le possibili prospettive di valorizzazione del tratto stradale antico tra Albenga e Alassio”. Molti ed importanti sono i reperti visibili lungo l’ itinerario che è stato spesso scelto da Amnesty, dal CAI, dal FAI, dallo stesso istituto degli studi liguri, per far conoscere il patrimonio archeologico e storico di Albenga ed Alassio: “ Speriamo- dice il professor Franco Gallea- che il progetto di cui da tanti anni si sente parlare si possa realizzare: mi riferisco al recupero integrale dell’ antico itinerario che da Vadum Sabatiae conduceva fino ad Albium Intemelium. Molti tratti sono già stati restaurati, o recuperati e resi praticabili. Alcuni sono davvero spettacolari come quello fra i Balzi Rossi e Sanremo e quello appunto fra Alassio ed Albenga. Si tratta di un grande patrimonio storico, artistico, archeologico, monumentale e naturalistico che andrebbe rivalutato e divulgato ancor più di quanto si sia fatto fino ad oggi”.

CLAUDIO ALMANZI


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