Come Governo dipinto dal mondo come “moderato”, possiamo dire che non c’e’ male. Dopo il record di impiccagioni (oltre 1000 in meno di due anni), adesso Hassan Rouhani accumula un altro primato: quello del potere concesso ai Pasdaran sul controllo delle menti dei bambini iraniani. E’ di queste ore, infatti, la decisione del Ministero del Welfare iraniano di permettere alla milizia Basij – braccio di repressione dei Pasdaran – di aprire e gestire direttamente oltre 2000 asili nido. Come denuncia l’Ong International Campaign for Human Rights in Iran, grazie a questa decisione i Pasdaran controlleranno il 25% degli asili nido del Paese!
Sempre secondo quanto denuncia la Ong per i diritti umani, questa decisione sarebbe direttamente riconducibile alla crescente preoccupazione del regime iraniano in merito alla mancanza di interesse da parte dei giovani delle regole islamiche e, per quanto concerne le ragazze, del velo (hijab). Vogliamo ricordare che, nella Repubblica Islamica, il velo e’ obbligatorio sin dall’età di 6 anni! In poche parole, considerando il crescente malcontento dei giovani iraniani rispetto al regime della Velayat-e Faqih, la soluzione trovata da Rouhani e’ quella di affidare il controllo delle menti dei bambini ad una milizia fondamentalista ed estremista, nota per essere da sempre il cane usato dai Pasdaran per reprimere le manifestazioni popolari.
Parlando davanti ad alcuni rappresentanti del Consiglio Cittadino di Malard, il Vice responsabile degli Affari Politici del Governatorato di Teheran Seyed Shahabeddin Chavoshi ha dichiarato: “il 90% dei nostri giovani si sta distanziando dall’Islam. Cio’ avviene soprattutto per via della nostra condotta politica (ovvero una ammissione della corruzione del regime iraniano, NdA…). Voi e io siamo responsabili per questi mussulmani sciiti che stanno scappando dalla religione“. Ecco allora che, per riacchiappare questi “fedeli che scappano”, il regime iraniano non ha scelto di aumentare le libertà politiche e civili della popolazione, ma di intensificare il processo di ideologizzazione della società.
Purtroppo, va rilevato che i 2000 asili nido non solo verranno controllati dai Basij, ma materialmente – per stessa ammissione di Arezoo Zokaeifar, Direttrice Generale della Sezione Infanzia del Ministero del Welfare – saranno gestiti dalla dal Dipartimento Donne Basij, l’anima più conservatrice ed estremista della milizia Pasdaran. Le donne Basij sono considerate le più zelote e devote all’ideologia del regime e sono usate dai Mullah come polizia morale per redarguire, attaccare e se necessario arrestare le ragazze che non portano il velo in maniera adeguata. Sono le stesse donne che, durante le parate militari, sfilano completamente coperte con armi in pugno, giurando di essere pronte a sacrificare la loro vita per salvare il khomeinismo (non per il popolo iraniano, si badi bene…).
Vogliamo concludere ricordando che, ancora oggi, non e’ stato arrestato nessuno in Iran per gli attacchi con l’acido contro le donne malvelate. Mentre, nell’Iran di Hassan Rouhani, sono stati repressi, fermati e arrestati diversi attivisti scesi in piazza per protestare contro gli attacchi alle donne. Tra coloro che stanno pagando per il loro coraggio c’e’ l’attivista Narges Mohammadi, arrestata pochi giorni fa dal regime e ancora oggi in detenzione. Per lei, nessun politico italiano ha espresso una parola di solidarietà, nonostante anche Amnesty International ha lanciato una azione urgente per la sua liberazione. Vi chiediamo di sostenere l’azione urgente di Amnesty e di denunciare l’appeasement Occidentale verso l’Iran, un Paese che continua ad essere governato da un regime estremista, violento e terrorista.
Cosa pensa una “donna Basij”…