Alla lettera

Da Barbara Falcone

Il ristorante Alla lettera progettato da Yet|Matilde, Francesco Stassi e Nicola Di Fonso, e affacciante su Piazza Bodoni, (creatore dell’omonimo font serif), è un omaggio alla tipografia, alla forma e al significato delle parole. Ilprogettoprendevitagrazie allafiguraimprenditorialediMarcoBonomi, al suoentusiasmoe alla suacuriositàchericordanotantoGavinaeCastellidel‘ 50e‘ 60inambitoindustriale

Cucinaegrafica,duemondiconcomunidinamiche di progetto,si intersecano in questo ambiente creando un miscuglio interessante e insolito E’ proprio l’utilizzodelcarattere tipografico (il Bodoni appunto), l’ingrediente predominante in ogni ambiente, che si trasforma di volta in volta in oggetti d’uso, decorazione e grafica senza però mai risultare eccessivo o pesante.  Inoltre,inunmomentoin cuil’editoriastaabusandodellaculturaalimentareper vendere i propri prodotti,perché non utilizzare illinguaggioeditorialeperconnotare gli spazi di uno spazio di ristorazione?

Marrone, beige, crema e panna sono i colori predominanti del ristorante e su questo scenario si sviluppa il dialogo tra arte grafica, culinaria e architettonica. All’ingresso, il bancone bar e di preparazione delle pizze è caratterizzato da linee pulite e materiali nobili sullo sfondo la profonda bocca del forno sembra borbottare le parole poi impresse sulla parete.


Sulle porte e pareti sono ripetute le destinazioni d’uso dei locali commerciali aggiungendo  alle semplici informazioni un valore didattico oltre che decorativo.

Il menù è quotidiano ha una grafica molto simile a quella dei vecchi giornali stampati e anche l’allestimento del locale varia in analogia con l’antico mestiere dei tipografi che utilizzavano appunto caratteri mobili, componibili e riciclabili.

 

Gli ambienti, tutti progettati da eccellenti grafici e designer, sono originali e ricercati: le travi scure d’acciaio rimangono a vista sui soffitti chiari, mentre una fitta rete di lampade a bulbo scende in maniera irregolare sui tavoli.

Tanta ricercatezza non comporta un effetto finale artificioso poiché tutti gli allestimenti sono in costante modificazione e periodicamente, il locale accoglie opere di giovani artisti.


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