Alla moschea in tre lingue (curdo compreso)

Creato il 19 febbraio 2013 da Istanbulavrupa

Per il momento si tratta solo di un annuncio del premier Erdoğan , ma se la volontà politica c’è le norme effettive non tarderanno ad arrivare: un annuncio che per chi fa informazione è una notizia di portata storica, la possibilità per gli imam di pronunciare il sermone del venerdì – a seconda della lingua parlata dagli abituali frequentatori della propria moschea – in turco, in arabo o in curdo. E come avrò ormai detto un milione di volte, non si tratta di una decisione estemporanea per catturare qualche voto in più, ma uno dei molti tasselli di una rivoluzionaria strategia per rendere di nuovo polifonica la Turchia (con pari diritti e dignità per tutte le minoranze: musulmane e non musulmane); è un processo lungo, difficile e imperfetto: ma mettere quanto di straordinario sta accadendo per concentrarsi su cosa mettono in testa le donne, sulla lunghezza delle gonne delle hostess o su cosa si beve durante o dopo i pasti è – a mio insindacabile avviso – sintomo di scarsa lucidità.

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