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Alla ricerca dei luoghi del film “Non ci resta che piangere”

Creato il 17 aprile 2012 da Toprural @toprural_it

Oggi vogliamo portarvi nei luoghi di uno dei film più divertenti del cinema italiano, “Non ci resta che piangere“, record d’incassi nel 1984 e vera e propria valvola di sfogo per la creatività di due grandi attori come Roberto Benigni e lo scomparso Massimo Troisi.

Troisi e Benigni alle prese con Frittole

Il film, anche se ambientato nelle campagne di Lucca, è stato in realtà girato quasi interamente tra le province di Viterbo Roma e Latina. Il filo del racconto è tanto semplice come paradossale: il bidello Mario (Troisi) e l’insegnante Saverio (Benigni) si ritrovano per caso nel 1492 e decidono di correre a Palos (Spagna) per bloccare la partenza di Cristoforo Colombo verso le Americhe ed evitare così la serie di violenze subite nei secoli dalle popolazioni autoctone. La storia completa è però molto più complicata e si sviluppa in tutta una serie di contrattempi e scene comiche da antologia.

Il viaggio dei due inizia con un passaggio a livello bloccato ed un treno che non passa. Nel film siamo nelle campagne di Lucca ma in realtà la scena è stata girata a Capranica, Viterbo. Stanchi di attendere, Mario e Saverio decidono di aggirare l’ostacolo avventurandosi in una stradina sterrata ma vengono sorpresi da un tremendo temporale. Sono così costretti a rifugiarsi sotto un meraviglioso albero (siamo qui nelle campagne del lago di Bracciano) che, colpito da un fulmine, innescherà il loro viaggiare indietro nel tempo, sino al lontano 1.492 (“1.400 quasi 1.500“).

I due, dopo una prima fase di disperazione, decidono di intraprendere il viaggio verso la Spagna che li porterà ad attraversare antichi “caselli” tra regni feudali (l’esilarante scena del “Chi siete? Cosa portate? Un fiorino!” è stata girata a Castello di Rota, frazione di Tolfa, Roma), a vivere in un caratteristico borgo medievale ed ad indossare imbarazzanti abiti dai colori vivacissimi, ad incrociare Leonardo Da Vinci alle prese con i suoi esperimenti nel laghetto del Parco archeologico di Vulci, nella Maremma laziale, in provincia di Viterbo.

All’arrivo nella spiaggia spagnola di Palos, Cristoforo Colombo era però già in alto mare. Ovviamente la scena non è stata registrata in Spagna ma nella suggestiva spiaggia di Cala di Forno, nel territorio del comune di Magliano in Toscana, nel cuore del Parco Naturale della Maremma.

Non vogliamo svelarvi il finale del film, esempio di come una storia semplice possa trasformarsi in una pietra miliare del cinema italiano grazie alla bravura dei suoi attori e alla fiducia dei produttori.

Non vi resta che entrare in auto e ripercorrere i luoghi del film: vi sentirete come nel 1.400 o, al massimo, nel quasi 1.500!


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