Magazine Maternità

Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.

Da Suster
Non è uno di quei giochini in cui bisogna scrivere chi è lui, chi è lei, cosa fanno, dove come e perchè, passando ogni volta il bigliettino al nostro vicino di tavola, e alla fine viene fuori l'inetavitabile frase assurda di inequivocabile sfondo pornografico.Ora vi svelo l'arcano.Il pupazzo di neve in questione è identificabile in un essere umanoide di colore blu con la testa a forma di fagiolo le cui capacità verbali sembrano limitate all'emissione di un unico suono, simile a quello che potrebbe produrre un fischietto per bambini, di quelli presenti in certi pupazzi di gomma morbida (tipo: SQECK! poniamo).Il nome originario del nostro, indagando ho scoperto essere Iggle Piggle, ma noi lo conosciamo sotto le spoglie del suo adattamento arabofono Juju, ideato per la tv di lingua araba che la pupa è solita seguire insieme al padre la sera (unica attività che i due, padre e figlia, svolgono continuativamente insieme, e che quindi mi guardo bene dal censurare, anche perché li fa felici entrambi, e a me consente di svaccarmi sul letto e quivi collassare, oberata dal peso della giornata appena trascorsa, almeno finché Lei non viene a tirarmi fuori dalla mia trance per iniziare i terribili rituali della SUA nanna).Intanto per la pupa continua ad essere semplicemente: Il-pupazzo-di-neve, e a noi va bene così.
Insomma, questo il cast al completo dello show televisivo da sempre più seguito dalla pupa, almeno dai 10 mesi in poi (mi pare esista anche su qualche rete italiana per bambini, ma non chiedetemi quale essa sia), e questa l'ambientazione delle loro mirabolanti quanto incomprensibili avventure quotidiane, un verdeggiante bosco di altifusti brulicante di inquietanti e grottesche creature:
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
Nell'ordine, nella versione da noi conosciuta: Nadif, affetto da sindrome OC e sempre indaffaratissimo a tirare a lucido qualche pietra; Juju, the protagonist; i tre Dumia Muthika, stupidi idioti che vivono dentro un grosso "coso" verde con le mutande sempre appese fuori ad asciugare e passano il tempo ad eseguire lunghissime nonché noiosissime performance musicali, perché lì dentro hanno un intero arsenale di strumenti; last but not least Reihana, la pupazza più amata dalla pupa, che suole andarsene in giro trascinandosi dietro il proprio letto, nel quale non manca di infilarsi a fine puntata, come a dire: lo show è finito, buona notte!Insomma, è questo il fantastico Bosco dei sogni, signori! Come permettere a vostro figlio di perdersi una chicca del genere?Tutto ciò per spiegare solo come mai la pupa, quando un paio di domeniche fa l'abbiamo portata in questo posto:
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
sia partita con le associazioni mentali (la somiglianza della location è spaventosa!) ed abbia deciso in maniera inoppugnabile che lei sarebbe andata a cercare il pupazzo di neve.
E visto che questo è un post strambo, di quelli che partono in un modo e finiscono in tutt'altra maniera, colgo l'occasione per dilettarmi in uno dei miei dilettanteschi esperimenti di collage fotografici.Che iniziano così, con noi che decidiamo di andare a fare un pic-nic-grigliata, chè il tempo era bello e avevamo una coppia di amici in visita, di passaggio mentre andavano da Siviglia alla Romania, di passaggio si fa per dire, diciamo che hanno colto l'occasione di un ritorno da una vacanza per venirci a trovare dopo parecchio tempo che non ci vedevamo, ed è sempre bello, si sa, se solo le nostre organizzazioni non fossero sempre così caotiche, che partiamo carichi di roba semi-inutile e al momento clou ci accorgiamo di non avere l'accendino per fare la brace, e l'olio per condire e soprattutto il pane (cazzo Hasuna, ma te l'ho pure chiesto se dovevo prenderlo da casa, mi hai detto che l'avevate comprato! Ma io bensavo che l'avesse breso Ohlalà... Ma mi hai detto di non lo prenderé, perché sh'erà!...) Va be', sempre difficile capirsi quando si parlano quattro lingue in quattro e nessuno ascolta mai quello che dice l'altro...Ma comunque è andata bene lo stesso eh!
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
Col beduino addetto alla griglia, io che scattavo foto, Mimi che assaggiava, le patate infilate sotto la brace ad arrostire, il bosco che faceva da colonna sonora e i franco-ispanici che non si risparmiavano dalle incombenze di cucina, e dalle chiacchere esilaranti in mistilingue, Mimi che chiedeva a tutti come si dice albero, shugiara, arbre, arbol e ripeteva con pronuncia impeccabile, chè sicuramente non ha preso da me la sua propensione per le lingue...
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
Poi ha deciso che aveva aspettato pure troppo, si è alzata decisa e ha detto: "Mamma, andiamo a cercare il PUPAZZO DI NEVE?" E per quanto pazzesca potesse essere la ricerca, come facevo a dirle di no?
Quindi, mollati gli altri, si va. Nel cuore del bosco (dei sogni!).
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre. Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
E cerchiamo, cerchiamo, e giriamo giriamo, e chiamiamo chiamiamo "Juju! Reihana!" A gran voce, ma nessuno risponde, e l'unico abitante che incontriamo è questo bacarozzo.
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
Ma lei è felice lo stesso, e ci chiacchera per una mezz'ora buona, lo stesso, chiamandolo nobilitativamente "scarabeo" e cercando di convincerlo a salirle sulla mano.
Poi ha trovato una scopa, e ha iniziato a pulire tronchi, da perfetta padrona di casa.
Solo che a furia di cercare, secondo me qualche indizio che il bosco fosse abitato da qualcuno è saltato fuori, come un'illuminazione, ecco là, la sedia nel folto del bosco!
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
E allora è partita la nostra maratona di sedute boschive, così:
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
A volte, come un segno divino, un'apparizione:
Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
Altre volte mi hanno ispirato scatti di sapore un po' retrò, forse per via di quei rustici sedili da raduni elfici, forse per via della coloratissima maglia bislacca della pupa, che mi sa un po' di piccola figlia dei fiori, così scarmigliata e stratificata, d'altronde faceva freddino lassù, e non a caso il nome del luogo, Quattroventi, venti che ci hanno fruttato l'avvio a una serie di malanni catarrosi per i giorni a venire, malgrado la maglia e gli strati.

Alla ricerca del pupazzo di neve nel bosco in una giornata di metà settembre.
Ed è andata così, che questa ricerca infruttuosa di personaggi fantastici nel reale ci ha messo sulle orme di segnali di esistenza altrui, tutto sommato altrettanto irreali in un contesto così avulso dal quotidiano, che io alla fine ho potuto dire a lei che i suoi personaggi forse quel giorno erano andati anche loro, come noi, a fare una gita da qualche altra parte, ma eravamo pur riuscite a trovare i posti dove si riunivano per sedersi in circolo e chiaccherare un po', nelle loro lingue incomprensibili, fatte di squittii e trombette, da bravi pupazzi che sono.
E per quanto riguarda le sedie, l'ispirazione credo mi sia venuta da qui, chè le sedie poi, si sa, sono contagiose...

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines