Ero a un matrimonio (e già qui...) e stavo cucinando. Tortelli, per la precisione. Nella scena successiva, giocavo a "prendi-prendi" con un Magnum P.I. tra le sale, i portici e i giardini di un posto molto verde. Era notte. Ad un certo punto, tra una corsa e l'altra, mi trovai di fronte Mr. WUM in persona, ovvero l'uomo con il quale, fuori dal sogno, mi raccontavo di avere negli ultimi tempi solo una storia di sesso. Lui, il protagonista a capitoli alterni degli ultimi due anni del mio libro, se ne stava lì, dov'ero io, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Era così a suo agio da sembrarci nato, nel posto in cui io -fino a poco prima- stavo ambientando serafica il mio sogno. "Dovevo parlarti" - rispose alla mia domanda su cosa cazzo ci facesse lì. Sgranai gli occhi e lo seguii verso una stanza tipo sagrestia. Poi lo ascoltai mentre mi diceva che aveva conosciuto un'altra e che ci stava uscendo da un po'. Per quanto sbigottita, mentre lui ancora parlava, lo interruppi chiedendo cosa fosse accaduto dall'SMS del mattino, da quello della sera prima, in cui io credevo ancora fosse tutto ok. Magari tutto tutto, no, ma più o meno in linea con le aspettative. Mi disse che non lo sapeva, che a me ci teneva, che però ci voleva provare, con l'altra, e riteneva giusto dirmelo, per non prendermi in giro. Iniziai a picchiarlo. Non con forza, no, ma come fanno le donnine isteriche, piangendo e dandogli delle manate sulle spalle, un po' scacciandolo e un po' riavvicinandomici. Conclusi il sogno mandandolo via. Mi svegliai solo dopo aver visto la sua auto allontanarsi.E continuai a piangere.