Alla ricerca dell'horror perduto

Creato il 24 ottobre 2012 da Laleggivendola @LaLeggivendola

E così, mentre Halloween si avvicina, io continuo a dedicare le mie letture al puro horror, così da potervi offrire in sacrificio (sì, lo so, non è un sacrificio, sto solo cercando di entrare nell'ottica horror. Un po' di atmosfera, su!) qualche recensione in tema con la festività. Inizialmente, come avevo profetizzato tempo addietro, avevo pensato di darmi, in onore del gusto dell'orrido e del putridume letterario, alla barbara recensione/massacro di Opere Brutte. Più precisamente, finti-horror porneggianti. Sapete, quando per dare risalto ad una trama inconsistente e a personaggi insipidi ci s'inventa che uno è bello-ricco-immortale/bello-prescelto-coi-poteri e qualcuno vuole farlo fuori Perché Sì. Recensioni fatte più per maligno divertimento che per reale interessamento nei confronti dell'opera o di voi lettori. Però vagheggiando per gli scaffali di quella fornitissima – per quanto odiata – biblioteca, storco il naso all'idea di sprecare il mio tempo con dei Libri Brutti. Voglio dire, con tutta quella meraviglia a mia disposizione devo proprio andarmi a cercare il porno-vampiro col lucida-labbra? No, dai. No. E allora sono tornata più e più volte a prendere e restituire libri, a cercarne di meritevoli e interessanti. E ovviamente horror.E ho notato una cosa ben strana.Varney il Vampirodi Prest e Rymer, Lo zio Silas di Le Fanu, La maledizione degli Usher di McCammon, Hotel Transilvania della Yarbro... sono tutti editi dalla Gargoyle. E vi assicuro che sono praticamente gli unici romanzi davvero horror che sono riuscita a scovare. O meglio, ce n'erano anche degli altri, ma provate un po' a indovinate la casa editrice. Davvero, se scarto romance, thriller e la narrativa per ragazzi, tutto ciò che rimane – e che sia degno di nota – è edito dalla Gargoyle. Non è assurdo? Voglio dire, a me piace la Gargoyle, ma non posso recensire esclusivamente libri di un'unica casa editrice fino ad Halloween, vi pare?Possibile che le altre case editrici abbiano lasciato perdere i romanzi dell'orrore? È forse diventato un genere di nicchia? Ma quando è successo e perché? E com'è che non me ne sono accorta? Che diavolo è successo?Fatemi sapere cosa ne pensate, che magari sono io ad essere editorialmente paranoica o schifosamente pignola. Frattanto sto terminando la lettura di Dal profondo delle tenebre di Michael Laimo (e indovinate un po' la casa editrice...) e guardo con vero terrore il libro di Introduzione alla statistica che staziona intonso sul mio comodino. Rabbrividisco al solo pensiero di sfogliarlo.

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