Anche se la cucina italiana è tra le più apprezzate al mondo e la dieta mediterranea è molto sana ed equilibrata, un viaggio nella Germania del Nord riserva piacevoli sorprese anche a tavola. Spaziando dalle trattorie tradizionali fino ai ristoranti stellati, le proposte della gastronomia tedesca sono molto diversificate e in grado di soddisfare tutti i gusti… e anche le tasche.
Bando dunque a vecchi stereotipi ancorati a salsicce e crauti: la varietà dell’offerta rispecchia la molteplicità delle regioni e dei rispettivi prodotti tipici. La cucina tedesca moderna punta sempre di più sulla creatività e su cibi più delicati e sani, con una grande attenzione alla produzione biologica e la spesa a chilometri zero, valorizzando così le peculiarità e le eccellenze locali.
Tra le stelle del Nord in ambito gastronomico c’è Karlheinz Hausler. Eccellente cuoco a capo di un impero con tre ristoranti, due bar e un hotel, al Seven Seas di Amburgo ama sorprendere i suoi ospiti con una cucina di derivazione classica arricchita da accenti contemporanei e l’uso sapiente di spezie asiatiche. Nelle sue mani le capesante si trasformano in un carpaccio che apre una nuova dimensione della preparazione dei piatti di mare.
Tra i ristoranti più popolari, il DiVa a Timmendorfer Strand, pochi chilometri a nord di Lubecca, spicca per la sua straordinaria posizione sul Mar Baltico, oltre che per la cucina di Gunter Ehinger. Considerato uno dei locali più esclusivi dello Schleswig-Holstein, la cucina del DiVa si contraddistingue per le straordinarie creazioni a base di ingredienti stagionali e le ricette della tradizione regionale.
Con tutte le stelle che brillano nel firmamento dei ristoranti del nord non bisogna però perdere di vista la buona cucina casalinga e le prelibatezze locali, un’alternativa economica e molto valida alle creazioni originali e talvolta stravaganti dei grandi chef. E allora, senza allontanarci dal mare, si potrebbe puntare a ovest, verso Papenburg, in Bassa Sassonia, sede del cantiere navale Meyer Werft che costruisce le navi da crociera più grandi e belle del mondo. Qui, nel 1980, Irene Koppers ha rilevato una locanda la cui tradizione risale al XIX secolo, situata di fronte ai vecchi cantieri e originariamente frequentata dagli operai, trasformandola nel ristorante Smutje (“cuoco di bordo”), specializzato in pesce e oramai un punto di riferimento per chi ama i piatti che profumano di mare.
Dove c’è il mare si mangia pesce, e il Nord della Germania non fa eccezione. Non c’è quindi da stupirsi se la catena di fast-food più diffusa della zona è Nordsee, un’autentica istituzione per un pasto veloce e che profuma di mare, economico e comunque tipico. Se siete a Kiel, è d’obbligo assaggiare la Kieler Sprotte, una piccola aringa affumicata sul legno di faggio o di ontano. Il Fischbrötchen, letteralmente “panino con il pesce”, è una vera prelibatezza, tanto che la riviera è costellata dai caratteristici chioschi sempre molto affollati. La preparazione è davvero un gioco da ragazzi: si taglia un panino e lo si imbottisce con aringhe alla Bismark o piccole aringhe Matjes, anelli di cipolla, cetrioli sottaceto e qualche foglia di insalata.
Ma cosa sono esattamente le aringhe alla Bismark e perché si chiamano così? È presto detto: sono aringhe diliscate e marinate, che devono il loro nome a Johann Wichmann, uno scaltro pescatore che regalò un barilotto di questa sua specialità al cancelliere imperiale Otto von Bismark per il suo compleanno. Il dono fu apprezzato a tal punto che Bismark diede il suo nome alle aringhe così preparate.
Nell’entroterra del Meclemburgo Pomerania il re della cucina casalinga è il maialino da latte, ma anche l’arista ripiena riscuote ampi consensi nel Fischland, in particolare se accompagnata da una Störtebeker Pils, birra prodotta a Stralsund. Se invece capitate dalle parti di Greifswald, anseatica cittadina universitaria che dà il nome alla baia che la separa dall’isola di Rügen, fate una sosta all’Hornfischbar per assaggiare i creativi piatti a base di pesce. A Rügen siamo ormai al termine del periodo delle aguglie, che a maggio giungono lungo la costa in branchi, ignare del fatto che molte finiranno nelle pentole dei cuochi dell’isola. Per concludere il pasto, si può provare un bicchierino di Köm, l’acquavite locale.
Spostandosi sul Mare del Nord, anche qui nei menù pesce e gamberetti la fanno da padroni. Ma anche il cavolo nero ha una lunga tradizione, sotto forma di involtino, oppure con le patate dolci e il guanciale. Nei giorni di festa, si serve ancora la tradizionale zuppa di vino. E sapevate che esiste una bevanda nazionale frisone? È il Pharisäer (“fariseo”), creata da un astuto contadino alla fine del XIX secolo, quando la salute spirituale degli abitanti della regione era affidata a un pastore particolarmente ascetico, tanto che in sua presenza non era consentito bere alcolici. Ebbene, in occasione di una festa per un battesimo, il contadino versò del rum nel caffè e lo ricoprì con uno strato di panna. Fu così apprezzato, che gli ospiti diventarono brilli, si tradirono e il pastore gridò furente: “Oh, voi farisei!”
Sulla terra ferma, le pecore di landa sono un animale simbolo della brughiera di Luneburgo. La loro carne è scura e poco grassa, dal sapore che ricorda vagamente quello della selvaggina. I prati salati lungo le coste del Mare del Nord sono invece la patria degli “agnelli salati”, molto apprezzati anche dai palati più esigenti.
Un altro prodotto molto utilizzato in cucina dagli abitanti delle coste tedesche è l’olivello spinoso, sopranominato il “limone del Nord”. Passeggiando lungo le coste, le sue bacche di colore arancione intenso sono una presenza quasi costante. Si usano per ottenere succhi e, soprattutto, deliziose marmellate, ma non solo: i suoi frutti essiccati sono ottimi per preparare tisane e sono ideali con il müsli. E poi, abbinato al prosecco, l’olivello spinoso diventa un aperitivo formidabile!
E per concludere in dolcezza il nostro tour gastronomico nella Germania del Nord non può essere dimenticato il delizioso marzapane di Lubecca. La sua tradizione affonda le radici nel XIV secolo, quando il farmacista della città anseatica produceva questa sostanziosa pasta di mandorle, zucchero e acqua di rose come rimedio curativo. Oggi questa prelibatezza lega il suo nome principalmente alla pasticceria Niederegger. Il Café Niederegger con annesso il salone del marzapane si trova strategicamente proprio di fronte al municipio di Lubecca: praticamente una sosta quasi obbligata nel cuore della città anseatica.
edalmea
Viaggiatrice e sciatrice entusiasta. Traduttrice, interprete, copywriter, innamorata della mia professione che mi vede impegnata soprattutto nei campi del turismo e della tutela della natura e dell’ambiente. Curiosa, rispetto le opinioni degli altri anche quando non le condivido. Appassionata di cucina a fasi alterne. Mi piace pensare che, nel mio piccolo, con il mio lavoro posso contribuire a rendere il nostro mondo migliore stimolando l’interesse per altri luoghi e culture e facendo scoprire che si può vivere bene anche rispettando l’ambiente.