Lo scorso 17 novembre si è tenuto presso l’Institut du Monde Arabe di Parigi (che ancora una volta di più mi fa interrogare sul perchè non esista in Italia un ente culturale di questo tipo!), un bellissimo evento dedicato alla poesia araba al femminile.
Il breve video che trovate in apertura è stato girato dalla stessa autrice dell’articolo che me l’ha inviato per e-mail, il che mi ha dato l’occasione di inaugurare il canale Youtube del blog, a cui spero si aggiungeranno tanti altri video!
di Annamaria Bianco*
Il reading è stato accompagnato dalla musica del liuto di Meriam Azizi, insegnante alla Scuola delle Musiche Mediterranee, interprete e compositrice del duo “Bostan”, e dalla dolcezza della sua giovane voce. Moderatrice, Fatima Guemiah, consigliere culturale e giornalista, anche lei di origini arabe.
Il club Nyssa, in effetti, deriva da una generazione di immigrate, ereditiere di una doppia cultura, che proprio lì, in Francia, hanno costruito le loro vite. Una generazione la cui ambizione è di incrociare gli sguardi, di attingere dall’energia delle tensioni vissute tra tradizione e modernità, comunità ed individuo, per coltivare le loro ricchezze.
Dopo di lei, Maria Zaki con brani da “Voici défait le silence” (2006) e “Soudain les roses pourpres”, di ultimissima uscita. Nata nel 1964 a El-Jadid, non è soltanto scrittrice di versi e prosa, ma anche insegnante universitaria e direttrice di ricerca e sviluppo nell’industria chimica, con doppia cittadinanza belga.
Un groppo alla gola, in seguito, con Nazand Begikhani, che ha letto da “La couleur des sables” una poesia dedicata al fratello morto in Iraq ed una per suo figlio, nella quale gli chiede di non crescere mai. Ha studiato inglese e letteratura all’università di Mossul ed alla Sorbonne per il suo dottorato. Fondatrice dell’ “International Kurdish Women Studies Network” e “Kurdish Women Action Against Honour Killing”, è attivo avvocato dei diritti umani ed esperta in studi di genere.
Più introverso ed intimistico l’animo di Louisa Nadour, che ha recitato versi di “Le Pinceau et les parchemins”, realizzandone anche la copertina; pittrice laddove le parole non bastano più.
A chiudere la manifestazione, la voce di Nadia Tayar, egiziana, vissuta in Libano e cresciuta frequentando scuole francesi, con la sua “Equation du bonheur” (2010).
Nomi che a noi in Italia dicono molto poco, ma che qui in Francia sono ben noti ed hanno richiamato una certa folla all’interno della Sala dell’Alto Consiglio, gremita da un pubblico che non smetteva più di applaudire e che tardava a lasciare la stanza, una volta terminato l’ascolto.
____________________________________
*Studia francese ed arabo classico all’Università di Napoli l’Orientale, ed è iscritta all’ultimo anno del corso di laurea triennale in Lingue, lettere e culture comparate. Attualmente, si trova in Erasmus a Parigi presso l’Institut National de Langues et Civilisations Orientales (INALCO), dove ha cominciato a studiare anche siro-libanese. Da luglio 2012 è giornalista pubblicista e collabora con Frontiere News.