Alla scoperta di Europa: a quali domande dovrebbe rispondere una futura missione?

Creato il 08 agosto 2013 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Pubblicato Giovedì, 08 Agosto 2013 17:02
Scritto da Elisabetta Bonora

 

Credit: NASA/JPL-Caltech

Quando nel 1610, Galileo puntò il suo telescopio verso Giove, vide quattro puntini luminosi, quattro satelliti galileiani, i maggiori tra i 67 oggi noti. Tra questi il più piccolo, era Europa.

Quasi tutto ciò che sappiamo su questa luna ghiacciata di Giove arriva dai dati di una dozzina di passaggi ravvicinati della sonda Voyager 2 della NASA nel 1979 e dalla sonda Galileo, sempre della NASA, verso la fine degli anni '90.

La sua superficie è eccezionalmente liscia, con pochi crateri da impatto o altre caratteristiche.

Ha un diametro di 3.122 chilometri; una temperatura di -160 ° Celsius; una gravità pari allo0,134 di quella terrestre.

Europa ha un'atmosfera molto sottile composta di ossigeno molecolare.


Source SPACE.com: All about our solar system, outer space and exploration.

Tuttavia, benché le informazioni siano piuttosto scarse, la luna di Giove è un mondo ghiacciato allettante, con fratture superficiali che lasciano immaginare, sotto la crosta, un grande oceano di acqua liquidaprofondo fino a 170 chilometri e un ambiente che potrebbe potenzialmente ospitare la vita.
Europa ha più acqua di tutta la Terra.

Ma quali domande dovrebbero avere una risposta prima di altre, se potessimo atterrare sulla superficie di questa luna?

"Se un giorno gli uomini invieranno un lander sulla superficie di Europa, dovranno sapere cosa cercare e quali strumenti deve portare con sé", spiega Robert Pappalardo del Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, California, autore principale del nuovo studio pubblicato sulla rivista Astrobiology.
"C'è bisogno ancora di molta preparazione prima di poter atterrare su Europa ma studi come questo aiuteranno a concentrarci sulle tecnologie necessarie per arrivare la e sui dati indispensabili per scovare possibili luoghi di sbarco. Europa è il posto più probabile nel nostro Sistema Solare, oltre alla Terra, che può ospitare la vita oggi e una missione di sbarco sarebbe il modo migliore per la ricerca i segni di questa vita".

Il team che ha lavorato al documento, ha cercato di porsi domande sulla composizione e sulla geologia della luna:
Che cosa crea le lenticulae e le crepe rossastre che disegnano la superficie ghiacciata?
Che tipo di chimica sta avvenendo lì?
Ci sono molecole organiche e possibili mattoni della vita?

E poi ancora...

Come è attiva la superficie?
Quanto la luna è influenzata dalla gravità di Giove?
Che cosa ci dice questo circa l'acqua liquida sotto la superficie ghiacciata?

Le maree causate da Giove potrebbe essere responsabili del riscaldamento degli oceani di Europa, fornendo energia che potrebbe guidare un ecosistema di forme di vita aliene.

Come molte lune del Sistema Solare, Europa è in rotazione sincrona con il suo pianeta: un lato si affaccia in modo permanente a Giove, che è anche l'emisfero dove è stata rilevata la più alta concentrazione di perossido di idrogeno. Mentre Europa orbita, l'emisfero "trascinato" sviluppa crepe profonde probabilmente causate proprio dalle sollecitazioni di marea.

"Atterrare sulla superficie di Europa sarebbe un passo fondamentale nelle indagini astrobiologiche" ha dichiarato Chris McKay, senior editor della rivista Astrobiology, che ha sede presso NASA Ames Research Center, Moffett Field, in California.
"Questo documento descrive la scienza che potrebbe guidare una missione con un lander. La speranza è che i materiali di superficie, possibilmente vicino i caratteristici crack lineari, includino biomarcatori portati su dall'oceano".

Credit: NASA/JPL-Caltech

E mentre gli scienziati cercano di ottimizzare gli obiettivi per una possibile missione, un team di ingegneri britannici si sta appllicando sul lato pratico, mettendo a punto dei prototipi di proiettili perforanti per penetrare nella superficie ghiacciata della luna.

Lo scorso mese era stato annunciato il successo dei primi test.

Il proiettile elettronico è pensato per forare la superficie di almeno 3 metri, prelevando informazioni e dati.

Nel test, il penetratore è stato sparato su un blocco 10 tonnellata di ghiaccio a circa 340 metri al secondo.
Il blocco di ghiaccio era stato ridotto in un cono di neve gigante e quando il proiettile è stato sparato, gli strumenti elettronici all'interno della sonda sono rimasti intatti ed hanno continuato a funzionare come previsto, grazie ad un sistema ad hoc progettato per attutire il colpo.

L'obiettivo principale del proiettile perforante è determinare se esiste la vita su un altro pianeta o luna nel nostro Sistema Solare. Attualmente, la speranza è che possa essere utilizzato proprio su Europa.
Il proiettile verrebbe trasportato fino al punto di destinazione a bordo di una navicella spaziale tradizionale; poi verrebbe lanciato in orbita con un satellite. Al momento opportuno, il modulo penetratore, formato dal proiettile e da un sistema di propulsione autonomo, verrebbe espulso dal satellite: una volta raggiunta la posizione desiderata, il motore verrebbe rilasciato e il proiettile si lancerebbe a caduta verso la superficie target. A causa della sua elevata velocità, dovrebbe riuscire a penetrare diversi metri prima di fermarsi.

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