Alla Tate Modern una pop art di lotta

Creato il 28 ottobre 2015 da Dfalcicchio

Londra

Fino alla fine di gennaio 2016, la Tate Modern ci accoglie con una mostra insolita che pone al centro una Pop Art diversa da quella a cui siamo di solito abituati. Quindi, non una corrente artista solo identificata con il consumismo occidentale e gli Stati Uniti, ma un movimento artistico politico e di aperta protesta, nei confronti della limitazione della libertà, dei soprusi , della violenza dell’uomo nei confronti dei suoi simili.

Il titolo dell’esposizione è The World Goes Pop e presenta opere di artisti (degli anni Sessanta e Settanta, più di tutti) provenienti da varie parti del mondo e da differenti culture, come il Medio Oriente, L’America Latina, l’Asia e l’Europa. In alcuni casi sembra di trovarsi al cospetto di un gruppo di antesignani del movimento no global e in questo aspetto si trova il motivo di maggior interesse, anche di cronaca, nelle circa 160 opere esposte alla Tate.

Possiamo aggiungere che si tratta di una mostra molto Londinese, per lo spirito aperto a tutte le culture, per la curiosità che la anima, per l’originalità, tutte caratteristiche che in Europa, e non solo, si possono trovare solo nella metropoli UK.

E in aggiunta, usciti dalla mostra c’è tutta la zona che circonda la Tate, con il ponte, le strade improvvisamente strette, dove è bello camminare, tutto all’insegna di una capitale che non finisce mai di stupire gli abitanti e i visitatori.

Mauro Pecchenino