Alla violenza lecita io non ci stò

Da Marquisdelaphoenix @MarquisPhoenix

A volte mi imbatto in persone la cui specialità è sostenere che, nella violenza, occorre distinguere a seconda di chi ti trovi davanti.

Mi spiego: la violenza verso le donne, anziani, bambini è da condannare e siamo tutti d'accordo, sio io che i miei detrattori.

Però costoro sostengono che se la persona che subisce violenza è d'accordo...sono fatti suoi. Basta non condividerli.

Mi viene in mente quel mostro tedesco che incontrò in chat un tipo che voleva farsi mangiare vivo e...se lo mangiò tutto (conservandone alcune parti). La vittima era un matto, incapace di intendere, consenziente. D'accordo.

Mi chiedo: in casi del genere...che dobbiamo fare...lasciarlo a piede libero un tizio del genere? A mio avviso no.

Non credo che ci basti non condividere il Male.

Non credo che occorra chiedersi se la vittima "ci stava" o no...

E' essenziale a mio avviso una visione etica della società.

Deve passare il principio che la violenza non è ammessa e basta.

Stop.

E sulla base di questo principio dettare condotte lecite e non lecite.

E perseguitare chi trasgredisce.

Perchè il mondo ideale non è quello in cui ciascuno di noi sta protetto nel suo bozzolo, ma è quello in cui ciascuno può star sicuro che, pur debole ed indifeso, nessuno oserà torcergli un capello.

Il mondo ideale è un mondo sicuro per tutti, forti e deboli.

Non è un bellum omnium contra omnes o uno "Stato di natura" per citare Tommaso Hobbes.

Siamo esseri umanim, perdinci, e comportiamoci come tali.

Con umanità.

Marquis