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Allarme internazionale per il Burundi / Violenze inaudite nei confronti degli oppositori presunti o reali a Nkurunziza

Creato il 18 dicembre 2015 da Marianna06

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Due incontri al massimo livello della comunità internazionale riportano in queste ore l’attenzione sulla crisi in Burundi. È iniziata alle 10 di questa mattina, al Palazzo delle Nazioni di Ginevra, una riunione speciale del Consiglio dell’Onu per i diritti umani, in cui è stata trattata - su richiesta degli Usa - la situazione nel Paese.

Nell’imminenza della riunione, lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha definito “agghiaccianti” le violenze nel Paese, dove si recherà nelle prossime ore un suo inviato speciale. Alle stesse preoccupazioni ha dato voce anche l’alto commissario Onu per i Diritti umani, Zeid Ra’ad al Hussein, durante l’incontro. Il Burundi, ha sostenuto “è al punto di rottura, sull’orlo di una guerra civile”. Al Hussein ha dunque chiesto l’imposizione di sanzioni come un blocco dei beni e un divieto di viaggiare contro i responsabili della crisi.

In queste ore si è riunito, ad Addis Abeba, anche il Consiglio sulla Pace e la Sicurezza dell’Unione Africana. “L’Africa - si legge sul suo profilo Twitter - non permetterà un altro genocidio sul suo suolo”. Durante la riunione è stata evocata anche la possibilità del dispiegamento “di una forza africana” nel Paese Attraverso il social network è intervenuto anche il Commissario dell’Ua per la Pace e la Sicurezza, Smail Chergui, secondo cui “le violenze in Burundi devono cessare immediatamente”.

La crisi politica in Burundi è cominciata alla fine di aprile con la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di cercare la rielezione ad un terzo, controverso mandato, poi ottenuto nonostante le manifestazioni dell’opposizione e un fallito tentativo di golpe avvenuto a maggio. Diverse centinaia, finora, i morti accertati.

                 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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