di Maria Carola Catalano
I lavori sono iniziati nel 2009 ma non sono mai stati completati. Oggi per contrastare il fenomeno i due comuni si appoggiano alla struttura di Carini gestita dall’associazione “Amici degli animali”
Nonostante il fenomeno abbia assunto livelli di gravità elevati i Municipi continuano a non avere un loro canile. I lavori per la realizzazione di una struttura sanitaria sono iniziati, in contrada Ramaria a Terrasini, nel 2009 ma non sono mai stati finiti. Oggi ad occuparsi della cattura e della cura degli animali è il Canile Sanitario di Carini (Pa) ma questo servizio ha un costo. E come si spiega nella delibera comunale che regolamenta il fenomeno “questi costi non sono esigui”.
L’iter del canile. Nell’ormai lontano 2009 con un’ordinanza l’amminastrazione, guidata dal sindaco Girolamo Consiglio, decise che il Comune avrebbe avuto una sua struttura in contrada Ramaria. Poi a febbraio dello stesso anno fu la volta del bando pubblico aggiudicato alla ditta locale Palazzolo Salvatore. All’indomani dell’assegnazione dell’appalto l’assessore Ambrogio Orlando fece grandi promesse dichiando che entro una 15 di giorni sarebbe stato firmato il contratto tra amministrazione comunale e ditta aggiudicatrice e che entro la fine di febbraio si sarebbe proceduto alla consegna dei lavori. Il contratto venne firmato in ritardo, a marzo. E il 28 aprile i lavori, per la realizzazione di un poliambulatorio e di 10 cucce in un’area di circa 1200 metri quadrati, ebbero inizio. Dovevano essere conclusi nell’arco di 6 mesi. Sono passati tre anni e gli animali non hanno ancora una casa. I lavori per la realizzazione della struttura, infatti, sono stati interrotti per mancanza di fondi e non sono più ripresi. La prima trance di finanziamento è stata di € 160.000 (di cui € 110.000 ottenuti grazie ad un finanziamento nell’ambito del PON Sicurezza, ed € 50.000 provenienti da un finanziamento del Ministero della Salute).
Dato che il progetto non è stato portato a termine il fenomeno del randagismo non è stato contrastato. Oggi ad intervenire, solo in casi di estrema urgenza, è il Canile di Carini che ha stipulato delle convenzioni con le amministrazioni. La struttura medico veterinaria, che sorge in via Gorizia 69, dispone di 41 gabbie capaci di ospitare altrettanti cani. Si tratta di un numero esiguo, considerato che sono 17 le amministrazioni che hanno stipulato delle convenzioni con la struttura. L’associazione che la gestisce quindi cattura i cani, li cura o sterilizza e poi li riporta nel territorio del Comune che ha richiesto l’intervento. L’ultima richiesta di intervento fatta dal Comune di Terrasini risale allo scorso 19 marzo. Il regolamento comunale di Terrasini. E’ stato approvato nel corso del consiglio comunale del 4 ottobre 2011. Nel testo si spiega che “dopo la segnalazione del cittadino di una situazione di pericolo, i vigili intervengono e segnalano il fatto agli uffici dell’area VIII tenuti a predisporre l’ordinanza per la cattura. Solo una volta ricevuta l’ordinanza viene contattata la struttura di accalappiamento convenzionata con l’amministrazione. Di norma trascorrono 3/4 giorni prima che l’iter sia completato e i costi non sono indifferenti, soprattutto se il cane non ha il microcip”.
Tratto da PalermoToday.it