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Allarme tumori nel Salento: l'asse del male Taranto-Brindisi

Creato il 08 maggio 2012 da Scienziatodelcibo @scienziatodelci

Parli dell’ILVA, il siderurgico di Taranto e della mega centrale a carbone di Cerano (Brindisi) e poi scopri che il Salento, mai rientrato nelle politiche di industrializzazione della prima Repubblica, è la zona dove l’incidenza dei tumori aumenta esponenzialmente, a prima vista, senza una causa plausibile. Un tasso di mortalità per tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni (tutte neoplasie non correlate all’alimentazione!) cresciuto vertiginosamente. Le aree interessate sono tutte nel Salento, da Lecce in giù. Maglie il paese più colpito (43 decessi nel 2004, 37 nel 2005), ma anche Gallipoli, Nardò, Tricase, Cutrofiano. Da questa pubblicazione della LILT (Lega Italiana Lotta Tumori) emerge un quadro assolutamente preoccupante:  nel primo cartogramma ci sono i Rapporti standardizzati di mortalità per tumore, per Comune, anni 1998 – 2004. Nel secondo cartogramma i Rapporti standardizzati di mortalità per tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni, per Comune, anni 1998 – 2004. (Fonte: Stato di salute della popolazione pugliese – edizione 2006 – Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia). In rosso, le aree a più alto tasso di mortalità (clicca sulle immagini per ingrandire). Si notano alte concentrazioni di neoplasie intorno alle zone più industrializzate (Taranto, Bari, Brindisi). Poi ci sono dei picchi anomali nel Salento [...]

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