Ci sono i gruppi degli Alcolisti Anonimi, quelli per combattere la droga, quello della dipendenza dal sesso, quello dell'allattamento...insomma, tanti gruppi d'aiuto, ma chi aiuta le madri che come me si son ritrovate in una situazione difficile?
Ogni donna quando diventa madre ha i suoi problemi, ovviamente.
Io parlo soprattutto, e per esperienza personale, di quelle che si ritrovano all'estero e son completamente sole.
Ogni donna é diversa, ognuna affronta questa situazione in maniera differente, ma ammettiamolo, non é facile ritrovarsi da sole a crescere un bimbo.
Io parlo di me, ovviamente. Parlo di ció che ho vissuto. Ce ne son molti di blog che lo raccontano, chi ironicamente, chi tragicamente. Io ne voglio parlare affinché, magari, altre madri che vivono la stessa situazione non si sentano sole.
La solitudine é la condizione peggiore. Si é sole, anche se la vita di coppia va bene. Si é sole a dover affrontare prima la tempesta d'ormoni che ti porta al baby blues, la classica depressione post-parto. Dura qualche ora, qualche giorno, per qualcuno dura e basta. A me é durata alcuni giorni, una settimana dopo aver partorito. Piangevo e mi disperavo, piangevo ed allattavo, piangevo, e la matrona (ostetrica) mi diceva "é normale, stai tranquilla". É passata, dopo qualche giorno non piangevo piú.
Le notti sensa dormire son iniziate al 4º giorno di vita di mio figlio, come detto tante volte, i mal di pancia, che tutti chiamavano coliche, ma che non lo erano.
Notti, settimane, mesi senza dormire.
All'inizio ti senti dire che é normale.
All'inizio quelle che l'han provato ti rispondono "porta pazienza, finirá, ma il mio fino ai 3 anni non ha dormito!".
3 anni??? Ma se dopo 6 mesi volevo solo urlare dalla disperazione come avrei sopportato quella vita per 3 anni?
Le faccie di compassione.
Quelle le odiavo. Le odiavo tanto, soprattutto quando venivano dalle madri che dormivano 8 ore a notte e mi elencavano la loro giornatina "il mio dorme sulle 10 ore per notte, una poppata e perché lo sveglio io, e poi dorme dalle 11 alle 13, poi dalle 16 alle 18 e faccio il riposino, poi dalle 21 alle 22, e a mezzanotte di nuovo a nanna fino alle 9 di mattina!".
Gongolavano, le stronze, quasi a dire io ho fatto un figlio normale, che sfigata che sei!
Giá, la sfigata. La sfigata che si guardava allo specchio la mattina e aveva la testa rintronata. Quella sfigata che allattava e non dormiva. Perché allattare ti toglie molte energie. Hai piú fame di prima, mangi con appetito, bruci subito le calorie, ma ti senti uno straccio. Sará anche bello allattare, ma lo ammetto, quando ho dovuto smettere, al 6º mese, mi son sentita rinascere. E non perché potevo bere caffeina, ma perché avevo piú forze per stare in piedi.
La mancanza di sonno é una tortura, in passato l'hanno usata, se non sbaglio in Cina, comunque é una tortura.
Chi non dorme bene, o proprio non dorme, per settimane o mesi non é piú la persona che era prima. Chiedetelo a chi soffre d'insonnia.
Stanchezza, spossatezza, irritabilitá, confusione mentale, rabbia.
Ho dormito una media di 3-5 ore per notte, non tutte insieme, ovviamente, per ben 10 mesi. Ogni tanto mio figlio mi regalava una buona notte, penso anche lui fosse sfinito, cosí dormiva. Io recuperavo un pó.
Mio figlio si ammalava spesso, povero.
Mi son ammalata spesso anch'io.
Mi son guardata allo specchio una mattina e non mi riconoscevo. Avevo in parte una foto di me di qualche anno prima e non assomigliavo piú a quella donna sorridente. Vedevo solo una donna distrutta.
Al 10º mese son venuta 10 giorni in Italia, a farmi coccolare. Ho dormito, mi son rilassata.
Tornata in Spagna ho passato un mese d'inferno. Di nuovo notti insonni, di nuovo da sola con mal di pancia, denti, malattie varie. Sue e mie. Un mese in cui non ho dormito. Un mese in cui dovevo decidere, quando mio figlio dormiva un pó, se recuperare il sonno perso o mangiare. Di fame non si muore, andavo a letto.
Le mie giornate ruotavano attorno ai suoi orari, e per fortuna la situazione poco a poco migliorava, con la dieta, con le belle giornate di sole, con lui che camminava e riusciva a bruciare l'energia che aveva dentro, con qualche ora di sonno in piú a maggio.
Ho visto il mio corpo. La pelle della pancia cadente, le guance infossate. Le occhiaie.
Cercavo di dargli orari, ma la sera era sempre un incubo. Non dormiva. Ed io piangevo. E lui rideva. E allora anch'io ridevo pensando che ero ridicola a piangere perché mio figlio non si addormentava. Cosí che andavamo a dormire all'1 di notte, io e lui, sveglia ogni 3 ore, fino alle 10 di mattina. In qualche modo recuperavamo, riuscivamo a trovare un equilibrio.
In tutto questo il padre non c'era. Nel senso che lavorava. Certo. Ma diciamolo, oltre ai normali problemi di coppia se ci metti anche che non dormi e non sei piú te stessa, e non hai le forze per niente, e solo t'importano gli orari rigidi che hai dovuto dare a tuo figlio affinché stia un pó bene, te ne freghi anche del tuo patner. Lui non ha capito il problema, o forse non l'ha voluto capire.
Cosí che era passato un anno, e ancora mio figlio non stava benissimo. Meglio certamente, ma ogni mese si ammalava. In un anno si é ammalato d'influenza, rotavirus, bronchiti varie, raffreddori, una non ben riconosciuta malattia forse provocata dal vaccino, forse dal caldo...non si sa. E per ultimo scarlattina. Il tutto in 14 mesi di vita.
Io son passata per una cesarea con problemi, ci ho messo un mese per riprendermi. 3 mastiti, ragadi, virus intestinali, febbri, e scarlattina, ovviamente.
Chi mi ha aiutato?
Premettendo che mia madre non poteva raggiungermi per motivi di salute, chi mi ha aiutato?
Ero sola.
Gli amici? Quei bravi amici che tanto ridevano della mia sfiga, che tanto dicevano "te lo tengo io, non ti preoccupare", quando ne avevo bisogno dov'erano? Di certo non con me.
Quei grandi amici che prima che mio figlio nascesse mi dicevano tranquilla, ci siamo noi, son spariti quasi subito. Ovvio, non potevo fare ció che facevo prima.
Quelli conosciuti dopo la nascita di mio figlio non avevano tempo.
Quelli che avevano figli li avevano perfetti. Comunque avevano le famiglie che li aiutavano. Queste madri dopo pochi mesi lasciavano il bimbo alla nonna ed uscivano a far festa con le amiche, lamentandosi che la nonnina-baby sitter le chiamava alle 2 di notte perché il bimbo piangeva.
Io ero a casa. Con mio figlio. E nessuno mi aiutava.
Hai chiesto aiuto?? La domanda é questa.
Si, l'ho chiesto, l'ho urlato, l'ho supplicato.
Risultato?
Son dovuta scappare per non ammalarmi. Scappare perché ad un certo punto ho pensato se fosse meglio diventare una madre depressa senza speranza, o una madre che avesse voglia d'alzarsi la mattina. Meglio una madre che sorride a suo figlio, o una che piange sempre?
Son stata egoista, lo ammetto. E non me ne pento.
Ho mandato all'aria 7 anni di vita, tutto ció che avevo costruito, per tornare ad essere me stessa. Non mi sopportavo nemmeno io, prima. Non ero piú io.
Magari la mia relazione sarebbe comunque finita, o forse no. Ho le mie colpe, ovvio, come in tutte le coppie che si dividono.
Quando leggo altre madri che dicono "chiedete aiuto", sorrido. Certo, ma se lo chiedi e no te lo danno? Se non hai accanto persone disposte ad aiutarti? Se non ci son gruppi d'appoggio? Se non trovi niente che ti aiuti, allora che fai?
Prima di partire ho incontrato una conoscente. Con il primo figlio tutto bene, lei faceva parte di quelle che mi facevano il resoconto delle ore dormite. Lei mi guardava con compassione. Con la seconda figlia ha vissuto la mia esperienza. Mi ha detto "sai, penso spesso a te". Mi ha pure detto, vergognandosi, di capire i gesti disperati di certe madri. Di capirli, attenzione, non di accettarli! E pensare che lei ha anche l'aiuto del marito e dei suoceri....
Dopo 3 mesi posso dire di star bene. Ho sempre seguito mio figlio 24 ore al giorno. Da 3 mesi mia madre mi aiuta. Ogni tanto mi prendo qualche ora libera per star sola. Ogni tanto esco con le amiche. Ora devo ricominciare da zero, riorganizzare la mia vita, e non so da che parte iniziare. Ma sto bene, fisicamente e psicologicamente sto bene. Non piango se mio figlio non dorme o si sveglia di notte. Comunque sto risolvendo il suo problema. Ho pazienza, tanta pazienza, anche quando fa i capricci. Lo guardo e lo adoro, come sempre, ma ora riesco a vivere pienamente le giornate insieme a lui. Non "sopravvivo" come prima, ora vivo. Ho mandato a puttane la mia vita, ma almeno sto bene.
Perché scrivo questo?
Non per dire a quelle madri nella mia stessa situazione che facciano lo stesso che ho fatto io, ovvio!
Solo racconto la mia esperienza perché voglio che sappiano che non sono sole. La solitudine é la peggior compagna.
Solo scrivo la mia esperienza affinché anche loro chiedano aiuto. Perché lo devono fare. E se non lo trovano?
Ecco, questo é il vero problema.
Ci son coppie che resistono, che maturano insieme questo cambiamento, che reagiscono e si ricostruiscono. Altre che non vanno avanti, che rompono. Io dopo un anno dalla nascita di mio figlio ho messo fine alla mia relazione. C'erano altri problemi, certo. Ma qualcosa mi dice che se avessimo avuto l'appoggio di qualcuno magari ce l'avremmo fatta.
Ho sempre pensato che il corso pre-parto sia una cosa utile. Ci vorrebbe peró anche un corso post-parto, e non mi riferisco a come accudire un bebé, ma un aiuto psicologico al grande cambio che subisce una donna. E un corso per padri, perché a loro nessuno spiega cosa dovranno affrontare.
E soprattutto ci vorrebbero degli aiuti per noi donne che non dormiamo, che ci ritrovimo sole, all'estero (ma anche in patria), senza aiuti, senza nessuno a cui appoggiarci.
A volte basta anche solo una parola. Un abbraccio. Una persona che ti dica che tutto andrá bene.
A volte basta poco, ma é necessario.
Scrivo questo con la speranza che le donne possano finalmente avere figli senza sentirsi sole.
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