Eccola la giornata tutta mia. Sono stupita e commossa e incredula di esserci arrivata. "Sette verghe di ferro ho logorate per appoggiarmi nel fatale andare", già nell'andare di una vita ormai intera, colma, traboccante. Da piccolo scricciolo timoroso ho dovuto risalire creste montagnose e guadare fiumi e affrontare le tenebre e il fuoco. Ho ritrovato la Donna Selvaggia di cui parla Clarissa Pinkola Estés. "La Donna Selvaggia porta tutto ciò di cui una donna ha bisogno per essere e per sapere. Porta il medicamento per tutto. Porta storie e sogni e parole e canzoni e segni e simboli. E' nel contempo veicolo e destinazione... Significa fissare il territorio, trovare il proprio branco, stare con sicurezza e orgoglio nel proprio corpo indipendentemente dai suoi doni e dai suoi limiti, parlare e agire per proprio conto, in prima persona,, essere consapevoli, vigili, rifarsi ai poteri femminili innati dell'intuito e della percezione, riprendere i propri cicli, scoprire a che cosa si appartiene, levarsi con dignità, conservare tutta la consapevolezza possibile".Ora l'età mi dà il ruolo di "Cantadora", cantastorie e di ciò mi rallegro, così alle mie figlie ormai grandi spiego la mia gola in un canto che mi appartiene e che le incatena, sangue e ossa , in una storia femminile infinita.
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