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SinossiLa letteratura artistica seicentesca ha posto i fondamenti teorici per la suddivisione in generi delle diverse categorie iconografiche di cui la pittura si compone. Questa classificazione da allora è entrata nell’uso comune e nel linguaggio dell’arte in modo talmente pervasivo da farla sembrare connaturata all’arte stessa; è implicitamente passato in secondo piano
il fatto che, come ogni fenomeno culturale, anche i generi pittorici hanno un loro momento d’inizio che ne condizionò la definizione e l’identità. Dove rintracciare, dunque, le origini di questo fenomeno? Il tema, ricco e affascinante, costituisce il cuore di questo volume, frutto dello sforzo collettivo di un gruppo di studiosi che hanno condiviso e confrontato differenti metodologie e background di ricerca. Gli otto casi studio, muovendosi tra Venezia, Roma, Colonia,
Francoforte e Anversa, mettono a fuoco alcune delle principali tematiche collegate allo sviluppo della pittura europea a cavallo tra ’500 e ’600: dalle pratiche di bottega e la specializzazione degli artisti, alla professionalizzazione mercantile dei pittori e alle loro connessioni con i mercanti, senza dimenticare alcune ben note tipologie pittoriche, dai “cabinet paintings” (o quadri da stanza) ai paesaggi affrescati, fino a una nuova ridefinizione visiva della pittura devozionale.
BiografiaVeneziano di nascita, Carlo Corsato ha ottenuto il dottorato in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di
Verona (2010) e il titolo di “doctor europaeus” grazie alla sua attività di ricerca presso l’Universiteit Leiden. Ha collaborato al progetto interdisciplinare “Art Markets in
Europe 1300-1800. Emergence, Development, Networks” (2009-2012), sviluppando un’ampia analisi del funzionamento del mercato d’arte a
Venezia nel Cinquecento. Ha di recente co-organizzato una giornata di studi sull’origine dei generi artistici, da cui nasce questa pubblicazione, un convegno sui crocifissi lignei nei territori della Serenissima, e un convegno interdisciplinare sulla chiesa dei Frari. Le sue ricerche e pubblicazioni si concentrano sull’arte del XV-XVII secolo in Italia e nelle Fiandre, con particolare attenzione alla funzione e al ruolo del pubblico nell’arte devozionale, alle pratiche di bottega e all’interazione tra le opere d’arte e la loro collocazione in spazi pubblici o privati.
Bernard Aikema, nato ad Amsterdam, è stato professore di Storia dell’arte moderna alle Università di Nijmegen (Olanda) e Lovanio, nonché guest professor a Princeton e Harvard. Le sue ricerche si concentrano sull’arte veneta e sui problemi della dimensione europea del Rinascimento. È autore di numerosi saggi su una varietà di temi che spaziano da
Giorgione a Jacopo Bassano, da Pietro della Vecchia a Tiepolo, al disegno, alla questione della Riforma e l’arte, ai rapporti artistici tra l’Italia e i Paesi Bassi. Ha curato numerose mostre in Europa e negli
Stati Uniti. È presidente del comitato scientifico della Fondazione Tiziano e direttore della rivista “Studi Tizianeschi”. Da presidente del Comitato Olandese per la salvaguardia di Venezia è attivamente coinvolto nell’attuale “problema Venezia”.
Pagina LibroPagina FacebookTwitterGoogle+Formato Libro: Cartaceo
Casa Editrice: Zoppelli e Lizzi Edizioni – ZeL Edizioni
ISBN: 9788896600795
Numero Pagine: pp. 144, ill. b/n, cm 16,5×24
Prezzo: € 19.55