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Allen Jones in “Arancia meccanica”: il corpo femminile diventa oggetto e viene usato come mobile

Creato il 01 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Dressed to impress

Dressed to impress (Photo credit: Lars Plougmann)

Description unavailable

Description unavailable (Photo credit: sputnik 57)

Expedition Burg 2011 in Halle(Saale) [Universi...

Expedition Burg 2011 in Halle(Saale) [University of Art and Design] (18) [Unequal Couple] (Photo credit: gynti_46)

Allen Jones, mobilier du Korova Milkbar

Allen Jones, mobilier du Korova Milkbar (Photo credit: lartnouveauenfrance)

Stanley Kubrick il nome dell’artista di cui aveva visitato una mostra non lo dice: “Avevo visto una mostra di scultura in cui venivano esibite delle figure femminili come fossero dei mobili. Da ciò venne l’idea delle figure femminili in vetro resina usate come tavolini nel Milk Bar”. 

'table' by allen jones (1969)

‘table’ by allen jones (1969) (Photo credit: Pixel Addict)

allen jones milk bar

Ma quelle sculture sono inconfondibili, non così popolari per il pubblico di oggi, abituato a non sentir parlare nemmeno di arte contemporanea: sono sculture di Allen Jones e si ritrovano nel Milk Bar frequentato dai terribili ragazzi di “Arancia meccanica”. Sono scene indimenticabili: il genio di Kubrick però aveva bisogno dell’intuizione convergente di un’artista che aveva ben compreso  quanto il corpo femminile fosse ingrediente indispensabile nella pubblicità e quanto fosse strumentalizzato, come additivo indistinguibile dal desiderio di acquistare e possedere. Il corpo è desiderio quindi oggetto. Al punto che Allen Jones lo trasforma in parte dell’arredamento: mobili, né più né meno. Oggetti e anche utilizzabili, come la scandalosa donna-tavolino. Era il 1970, mentre lo scultore inglese è del 1937, di Southampton nel Regno Unito. E’ uno dei maggiori esponenti della Pop Art inglese, e sfavilla nei maggiori musei del mondo. Ma è il cinema di Kubrick che con un colpo di genio a due ha fatto delle statue di Jones in vetro resina dei capolavori capaci di stupire platee sconfinate di spettatori divertiti e affascinati. Più che i musei, è bastato un tocco di genio, per mostrare le opere d’arte dove nessuno se le sarebbe aspettate.

Per la precisione è Liz Moore l’autrice delle sculture di Arancia meccanica, prendendo a modello l’arte di Allen Jones.

Allen Jones ironizzava, estremizzava, raccoglieva spunti persino dalle perversioni sessuali come il sado-maso, metafora estrema del rapporto servo-padrone, in una visione conflittuale e drammatica del mondo contemporaneo. E forse oggi è andata anche peggio, l’estrema profezia si è compiuta e anche peggio della prefigurazione dell’artista inglese: il corpo stesso della donna è stato trasformato dalla chirurgia estetica per diventare esso stesso immagine. E il mercato non fa che usare le suggestioni dell’eros per colpire il consumatore nei momenti di debolezza e somministrargli i messaggi più economicamente nocivi.


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